Immigrati, nuovo boom di sbarchi: ne ospitiamo il 70% in più del 2015

Da inizio anno sbarcati quasi 11mila immigrati. È il 35,5% in più rispetto al 2016. I centri di accoglienza al collasso. Minniti: "Ne avremo a che fare per un futuro non breve"

Immigrati, nuovo boom di sbarchi: ne ospitiamo il 70% in più del 2015

L'invasione non si arresta più. I dati che arrivano dal Viminale sono allarmanti. Dall'inizio dell'anno a oggi sono, infatti, sbarcati sulle coste italiane oltre 10.700 immigrati. Si tratta del 35,5% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, quando a sbarcare erano stati 7.895 clandestini, e il 35,7% in più dello stesso periodo di due anni fa, quando invece ne erano arrivati 7.882. Un dato drammatico che preoccupa il governo, costretto a dover sborsare più fondi per l'accoglienza in un momento in cui l'Unione europea gli chiede una manovra correttiva entro aprile, e gli italiani, costretti ormai a una convivenza al limite del tollerabile.

Intervenendo in audizione davanti alla commissione d'inchiesta sul sistema di accoglienza e di identificazione ed espulsione, oltre che sulle condizioni di trattenimento degli immigrati, il ministro dell'Interno Marco Minniti ha ammesso che "questo tema accompagnerà i nostri Paesi per un futuro non breve". Occorre, quindi, "una visione complessa del fenomeno". "L'Italia ha dimostrato di reggere una grandissima prova" affrontando i flussi e l'accoglienza, senza perdere di vista "il principio di solidarietà". Tuttavia, è il raginamento di Minniti, "siamo a un punto in cui è giusto affrontare il tema" con un approccio specifico: "Noi non possiamo inseguire il problema", né subirlo. Al momento, secondo i dati pubblicati oggi dal Viminale, sono 176.221 gli immigrati accolti sul nostro territorio: 138.011 nelle strutture temporanee, 13.609 nei centri di prima accoglienza, 884 negli hotspot e 23.717 nel circuito Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo rifugiati). "Al 31 dicembre 2016 noi abbiamo avuto 176mila ospitati, il 70% in più del 2015 - ha continuato Minniti - questo è il dato con cui deve misurarsi il nostro Paese. Ho fatto una scelta, che si punti molto sull'accoglienza diffusa, anche se non è semplice da gestire".

Durante l'audizione di oggi, Minniti ha insistito molto sul fatto che "il problema dell'Africa non deve essere solo dell'Italia". Bruxelles, però, latita. E, sebbene il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis assicuri che nel rapporto sui conti pubblici è stata tenuta in conto "la questione degli arrivi dei profughi", l'Europa non è disposta a concedere maggiore flessibilità al governo Gentiloni né aiutare Roma nella gestione dell'emergenza immigrazione. "Una questione di carattere strategico per ridurre il flusso migratorio - ha suggerito oggi Minniti - si deve giocare fuori dai confini nazionali, e si gioca quasi esclusivamente in Africa.

L'Africa è stata negli anni passati, e lo sarà ancora di più, lo specchio non solo dell'Italia, ma dell'Europa - ha poi concluso - se le cose in Africa vanno meglio sul terreno della stabilizzazione, della crescita e della giustizia sociale, le cose andranno meglio anche in Europa".

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