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Impronte digitali contro i furbetti del cartellino

Sarebbe stato spedito al Garante della privacy il regolamento che stabilisce l'uso delle impronte digitale, per regolare le presenze al lavoro

Impronte digitali contro i furbetti del cartellino

Le impronte digitali usate per verificare che i dipendenti pubblici vadano al lavoro. È il rimedio contro i furbetti del cartellino, previsto dalla legge Concretezza. Il regolamento che prevede l'uso delle impronte digitali sarebbe già pronto e oggi sarebbe stato inviato al Garante della privacy. Poi seguirà il passaggio alla Conferenza Unificata e al Consiglio di Stato, che daranno il loro parere.

Il ministro per la Pubblica amminastrazione, Giulia Bongiorno, ha commentato la notizia dell'invio del regolamento su Twitter: "Con le impronte digitali stop ai truffatori e alla 'fraudolenta solidarieta"", scrive il ministro. Poi, aggiunge di essere "felice di una legge che prevede la drastica riduzione dei tempi delle procedure concorsuali, nuove risorse in settori strategici della P.a, aiuti alle amministrazioni in affanno e un metodo di lotta contro l'assenteismo finalmente incisivo: fino ad oggi, di fatto, la facevano franca in troppi; adesso, con le impronte digitali e la videosorveglianza, preveniamo il fenomeno. È finita l'epoca delle truffe".

Con la legge Concretezza, i furbetti del cartellino potranno dire addio ai giorni di lavoro pagati senza aver fatto il minimo sforzo, o agli ingressi in ritardo, grazie alla complicità dei colleghi che timbravano il cartellino al loro posto. Ma "assenteismo cronico significa uno stipendio pagato a vuoto", scriveva qualche giorno fa la Bongiorno, commentando la notizia di una falsa malattia passata sul Mar Rosso.

Ora, oltre al regolamento spedito oggi al Garante della privacy, dovranno essere stilati anche i decreti per l'istituzione del Nucleo per la Concretezza, che saranno ultimati a settembre.

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