Impronte digitali a scuola, i presidi si oppongono: "Ingiustificata aggressione"

I dirigenti scolastici si rivolgono ai vicepremier Di Maio e Salvini, sollecitando loro a fermare una "aggressione vessatoria"

Impronte digitali a scuola, i presidi si oppongono: "Ingiustificata aggressione"

Rivolta dei presidi contro il testo del decreto-concretezza, che - ora in corso di approvazione al Senato - prevedrebbe la rilevazione delle impronte digitali dei presidi per certificare l'avvenuto ingresso a scuola. Dato il dissenso dei sindacati, delle opposizioni e soprattutto dell'Associazione nazionale presidi (secondo cui "le ragioni di sicurezza allora andrebbero estese agli alunni"), la commissione Cultura della Camera ha deciso di non includere anche i docenti. Si tratta di un provvedimento proposto dal ministro Giulia Bongiorno, grazie al quale potrebbe esserci un più sicuro e concreto controllo del personale della Pubblica Amministrazione.

La rivolta dei presidi

Una dura lettera è stata firmata da migliaia e migliaia di contrari che si sono rivolti ai senatori, al premier Giuseppe Conte e ai ministri Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Uno dei principali attacchi rivolti al governo è quello di aver presentato "uno spot elettorale da monetizzare nelle imminenti consultazioni per il rinnovo del Parlamento europeo". È stato poi chiesto ai senatori di non votare ciò che si ritiene essere "un provvedimento che umilia servitori dello Stato, significando nei loro confronti una sfiducia preventiva o, peggio, una conclamata ostilità". Contrari anche da un lato economico, perché un'eventuale approvazione comporterebbe l'acquisto di "costose strumentazioni e non solo nei quarantamila plessi scolastici, ma anche dove egli si rechi o voglia/debba condursi per il compiuto svolgimento della funzione istituzionale". Infine l'appello ai due vice premier, esortati ad "esercitare tutto il loro potere per evitare questa incomprensibile e ingiustificata aggressione vessatoria nei confronti dei dirigenti scolastici pronti a qualsivoglia azione reattiva".

"Utile per trasparenza e sicurezza"

"Le critiche all'introduzione dei controlli biometrici ai dirigenti scolastici non solo si basano su una erronea lettura della norma, ma sono anche fuorvianti: non tengono conto del fatto che ancora non è stato emanato il decreto sulle modalità attuative. Innanzitutto, ribadisco che i controlli biometrici non sono una misura punitiva; sono stati gli stessi dipendenti pubblici, quelli che svolgono il proprio lavoro con scrupolo e attenzione, a chiedermene l’introduzione", ha precisato il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno. Che poi ha aggiunto: "Per quanto concerne poi l'applicazione dei sistemi di controllo al personale dirigenziale, è finalizzata non a rilevare il rispetto dell'orario di lavoro ma a rendere più trasparente la loro presenza in servizio, che è opportuno attestare anche per ragioni di sicurezza dei locali presso cui svolgono la loro attività.

Non si introduce affatto, come qualcuno ha sostenuto, l’obbligo di un orario settimanale di lavoro, ma l'utilizzo di strumenti di identificazione tecnologicamente avanzati. Ricordo infine che i dirigenti scolastici fanno parte della categoria di dirigenti pubblici contrattualizzati”.

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