Inchiesta sul crollo della Vela. Nel 2016 un bando sui ballatoi

La Procura indaga sulla mancata manutenzione dell'edificio. Sempre gravi le due bimbe ferite. E problemi per gli sfollati

Inchiesta sul crollo della Vela. Nel 2016 un bando sui ballatoi
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Già nel 2016 erano state segnalate delle criticità per «la corrosione dei ballatoi» e il «rischio per i residenti». Ora che uno di quei ballatoi della Vela Celeste di Scampia è crollato uccidendo tre persone e ferendone altre dodici è il bando «Restart Scampia» del Comune di Napoli - che già otto anni fa assegnava i lavori per la riqualificazione della Vela Celeste - ad essere al centro dell'inchiesta della Procura di Napoli.

La prima fase dell'indagine punta a chiarire come mai, nonostante il bando e i pericoli evidenziati, non fosse stata effettuata - come sembra - la necessaria manutenzione e non si fosse proceduto con i controlli di staticità. La Squadra Mobile di Napoli è già al lavoro per acquisire tutta la documentazione e confermare i sospetti. Gli investigatori stanno concentrando l'attenzione su eventuali segnalazioni di danni o criticità strutturali per capire se e come si è intervenuti per porvi rimedio.

La Procura di Napoli, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e crollo colposo, ha nominato un consulente di parte con il compito di valutare il bando per i lavori di riqualificazione e tutti gli atti acquisiti dagli investigatori. Un'imponente mole di documenti che raccontano la storia del complesso, composto da sette edifici, che negli anni si è trasformato da esempio di una città modello a luogo di degrado e adesso di morte. La polizia sta continuando a sentire i testimoni che lunedì sera hanno assistito alla tragedia per capire se nei giorni precedenti al crollo avessero avvertito dei segnali del cedimento imminente. I magistrati vogliono capire se ci sono responsabilità su un'eventuale mancata manutenzione di quelle aree comuni tra i palazzoni di Scampia. Per quanto riguarda questioni prettamente tecniche sulle cause del crollo nei prossimi giorni verrà affidata una perizia ad un esperto. Al momento l'area resta sotto sequestro. «Già nel 2016 venivano evidenziati i rischi relativi alla situazione strutturale e per questo anche il bando del progetto Restart Scampia conteneva puntuali e precisi riferimenti sulla grave situazione. Il Comune di Napoli non solo non ha garantito alcun intervento urgente per mettere in sicurezza l'intera rete di collegamento pedonale tra i vari piani all'interno della Vela, ma ha consentito che fino allo scorso dicembre gli alloggi che si erano liberati potessero essere rioccupati illegalmente da famiglie senza titolo alle quali è stato promesso un nuovo alloggio nei nuovi fabbricati anche eludendo la graduatoria regionale», denunciano il coordinatore cittadino di Napoli di Fratelli d'Italia, Marco Nonno, il vice Luigi Rispoli e il consigliere comunale Giorgio Longobardi.

Per quanto riguarda la situazione degli sfollati, la maggior parte delle persone ha scelto di alloggiare da parenti, 70 presso associazioni e il resto, circa 150-200 persone, presso l'Università Federico II, dove sono stati garantiti tutti i servizi».

Mentre restano gravissime le condizioni delle due bambine di 7 e 4 anni ferite nel crollo e ricoverate in terapia intensiva pediatrica, ieri mattina una donna è stata sottoposta d'urgenza ad un intervento neurochirurgico all'ospedale Cardarelli per ridurre l'edema cerebrale. In serata si è tenuta una fiaccolata, partita dalla sede dell'Università con arrivo alla Vela Celeste, in omaggio alle vittime del crollo.

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