Assunte come ragazze immagine in locali e club torinesi, si ritrovavano poi a fare il mestiere più antico del mondo. Anche se pagate moltissimo, fino a mille euro per prestazione.
Così si infrangevano i sogni di alcune minorenni, finite in un giro di prostituzione smantellato dalla squadra mobile piemontese. Le indagini sono partite dalle segnalazioni dei servizi sociali e della mamma di una delle ragazzine. In manette sono finiti quattro personaggi, già noti alle forze dell'ordine, che si occupavano di procacciare i clienti e dovranno rispondere di sfruttamento della prostituzione, anche minorile.
Nell'inchiesta «Tacco 12», che nel marzo 2017 aveva portato al sequestro dell'Idroclub via Montevideo e di altre due discoteche, sono state indagate altre quattro persone tra cui Mario Gianatta, il figlio 36enne dell'imprenditore Roberto Gianatta, a capo della Bluetec, azienda del gruppo piemontese del settore automotive Metec Sola, accusato di fare sesso con le squillo minorenni. Il pm Fabiola D'Errico ha accertato che le ragazzine erano stipendiate 40 euro per farsi vedere in vestiti aderenti di paillette rosa. Giravano ammiccanti tra i tavoli e il passo successivo era veloce: 130 euro se disposte a un rapporto sessuale, 250 euro la tariffa imposta al cliente solo per «farsi guardare» e 600 euro per un intero pomeriggio di sesso.
«Sono soldi facili, li guadagno senza fare niente, mi faccio carina, cerco di essere femminile e sono 50 euro a volta», si legge nell'ordinanza della pm. «Se vuoi iniziare a fare quello che faccio io, possiamo andare insieme a Montecarlo... - parlano tra loro le escort - per un week end in barca ci darebbero 4mila euro».
Già, avvocati e imprenditori aprono il portafogli e pagano, invitandole nelle loro ville o in hotel di lusso. A capo dell'organizzazione c'era «The King», ovvero Enrico Marchesi, che sceglieva le ragazze da avviare alla prostituzione, 11 in tutto, di cui quattro tra i 15 e i 17 anni. Con lui, dietro le sbarre, sono finiti Felice Iammola e Angela Tuffariello, gestori di alcuni locali, che avrebbero organizzato festini a sfondo sessuale. Una quarta persona è ai domiciliari. Tra i clienti c'è anche Gianatta jr, che incontrava le giovani nella villa di famiglia, ed era già finito sotto inchiesta nel 2015, quando nel parco della dimora, all'interno della Mandria di Venaria, aveva ospitato due cuccioli di puma.
L'ex fidanzato di una delle baby squillo ha raccontato: «Tra questi otto clienti ce n'era uno legato alla famiglia Agnelli. Lo preciso perché lei mi ha detto che andava nella zona della Reggia di Venaria in un posto dove c'erano molti body guard».
Il compito di organizzare gli incontri era affidato a un dipendente del giovane imprenditore, Vincenzo Lillo, mentre Ignazio D'Angelo eseguiva i «trasporti» con un taxi. Il prezzo della corsa dal centro di Torino a Venaria era di 450 euro: decisamente troppo per un tragitto di pochi chilometri. Naturalmente l'età delle escort non era un segreto per nessuno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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