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Incontro governo-regioni, Renzi non fa più il gradasso

Maroni: "Sono tavoli a perdere, non mi faccio illusioni visto lo spirito e quello che il governo ha detto e l’intendimento che ha. Peccato perchè i costi standard sono la risposta, sono la soluzione"

Incontro governo-regioni, Renzi non fa più il gradasso

L'incontro di oggi tra governo e regioni è stato un banco di prova per Matteo Renzi. Un banco di prova che, però, ha svelato il malcontento di tanti governatori. Roberto Maroni, al termine della riunione, ha infatti detto: "Noi partecipiamo ovviamente ai tavoli perchè quando c’è da discutere ci siamo sempre. Mi pare che però siano tavoli a perdere, non mi faccio illusioni visto lo spirito e quello che il governo ha detto e l’intendimento che ha. Peccato perchè i costi stanndard sono la risposta, sono la soluzione. Ci sono anche regioni del sud disponibili ai costi standard che danno risparmio al Governo di almeno 23 miliardi di euro. Renzi si era impegnato a metà ottobre, non ha mantenuto la parola e questa è un’altra grossa delusione che noi abbiamo da parte del presidente del Consiglio".

Secondo Giovanni Toti, invece, la legge di Stabilità "resta ampiamente insoddisfacente, sia nel 2016 sia nel pluriennale. I soldi sono meno dei nuovi costi che dovremo sostenere nei servizi ai cittadini, e nei tre anni ci sono tagli che addirittura i tecnici di Camera e Senato giudicano insostenibili per le Regioni".

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha invece commentato così la riunione di oggi: "Non ci siamo assolutamente divertiti: l’incremento di un miliardo del Fondo corrisponde all’aumento di 1,250 mld di altri costi. Il cerimoniale prevede ogni anno una commissione per i costi standard. La verità è che questa è una piccola spending review mentre si premiano ancora una volta le cicale e non le formiche. Viene messa in forte difficoltà la sanità nei territori".

Quanto al decreto "salva regioni" venerdì in Consiglio dei ministri, "è un provvedimento non 'salva regioni', ma 'salva governo', visto che l’errore è stato loro".

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