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Gli industriali di Assolombarda contro il premier Conte, Bonomi: "Stupiteci, tagliate la spesa pubblica"

Durante l'Assemblea degli imprenditori lombardi, a Milano, il presidente ha rivolto diverse critiche al premier Conte e ha richiesto una maggiore riduzione del costo del lavoro, di 13 o 14 miliardi, per poter "pagare di più i giovani"

Gli industriali di Assolombarda contro il premier Conte, Bonomi: "Stupiteci, tagliate la spesa pubblica"

Gli imprenditori "contro" il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Attraverso la voce di Carlo Bonomi, presidente di Assolombardia. Questa mattina, alla Scala di Milano, durante l'assemblea dell'associazione, di fatto, è andato in scena anche questo. Soprattutto quando il premier ha detto, come a doversi giustificare: "Abbiamo sterilizzato completamente l'aumento dell'Iva". In questa sede, infatti, il capo dell'esecutivo giallorosso ha voluto sottolineare che l'attivazione delle clausole di salvaguardia "avrebbero costituito un enorme ostacolo per il rilancio del Paese", con un aggravio di spesa di "542 euro per famiglia" e una riduzione del prodotto interno loro di 0,3 punti sulla crescita del 2020.

Bonomi versus Conte

Conte ha poi aggiunto che il governo non prende in considerazione alcuna "introduzione di qualsiasi patrimoniale", sostenendo che non c'è alcuna intenzione di penalizzare il settore dell'edlizia e di "non toccare il diritto all'abitazione". E ha detto: "Dalla riduzione dello spread, l'Italia avrà risorse nel tempo per 18 milardi". Queste entrate, per il premier, infatti, potrebbero rappresentare risorse da reinvestire per l'azzeramento della pressione fiscale come "l'abbattimento del cuneo fiscale" e in "investimenti nelle infrastrutture". Eppure, nella sua relazione davanti alla platea, Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda, aveva avvertito che "non servono pochi miliardi di abbattimento del cuneo, ne servono almeno 13 o 14, non certo i due miliardi e qualcosa di cui leggiamo". Durante la mattinata, poi, sono arrivate diverse critiche al precedente esecutivo giallo-verde e al primo ministro, di cui viene apprezzato l'operato attuale e le sue relazioni internazionali, ma senza "dimenticare i 14 mesi precedenti".

Le critiche alla manovra

Bonomi ha criticato anche la manovra economica, soprattutto per la menzione di altre tasse e imposte e perché non avrebbe sentito nessun ministro esprimersi "sui tagli alla spesa pubblica", necessari, a suo avviso, per far quadrare i conti e impostare una crescita duratura. Da lì un vero e proprio appello al premier Conte, "Questa volta stupiteci, senza parlarci di un nuovo umanesimo, senza produrre delle finte flat tax", e un appello a una legge di Bilancio più concreta. La relazione di Bonomi ha molto coinvolto gli imprenditori lombardi presenti. Nel suo discorso, infatti, il presidente ha invitato all'unità superando le varie divisioni territoriali e sociali e ha chiesto, a gran voce, una maggiore riduzione del costo del lavoro, di 13 o 14 miliardi, per poter "pagare di più i giovani". Bonomi, nel suo discorso, ha criticato l'ex vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini ed è tornato sulla statalizzazione di Alitalia.

I presenti all'assemblea

Presenti all'appuntamento, oltre al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accolto con un grande applauso, anche Mario Draghi (acclamato e citato da Bonomi come "un grande italiano" nel mondo), il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese e il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.

In platea anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, e l'amministratore delegato di Fininvest, Danilo Pellegrino.

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