Cronache

Insegnante muore dopo il vaccino: il Piemonte blocca il lotto AstraZeneca

L'uomo, 57 anni, era stato immunizzato venerdì. Somministrazioni sospese: "Solo prudenza, finora non ci sono state criticità". Ma in tutta Italia i pazienti che disdicono le dosi arrivano fino al 20%

Insegnante muore dopo il vaccino: il Piemonte blocca il lotto AstraZeneca

Un nuovo caso di morte successiva alla somministrazione del vaccino anticovid di AstraZeneca. Questa volta la vittima è un docente di musica di Biella - Sandro Tognatti, 58 anni, insegnante di clarinetto al Conservatorio di Novara - che ha ricevuto l'iniezione della dose di AstraZeneca nel centro vaccinale di Candelo, ed è deceduto a poche ore dopo. Immediata la reazione della Regione Piemonte che in un primo momento ha sospeso del tutto l'intera campagna vaccinale legata alla marca sospetta e ai cittadini in fila sono state somministrate solo le fiale di Pfizer e di Moderna.

In attesa dei riscontri sugli eventuali nessi di causa, in via precauzionale il commissario dell'Area giuridico-amministrativa dell'Unità di crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo, ha disposto la sospensione su tutto il territorio regionale della somministrazione di AstraZeneca per i dovuti accertamenti. Dopo qualche ora, in seguito alla convocazione della Commissione piemontese sulla farmaco-vigilanza per l'attivazione di tutte le procedure previste dalla legge, è stato deciso di sospendere la somministrazione delle dosi di un solo lotto, quello da cui il docente biellese ha ricevuto una dose, ossia ABV5811.

Appena è stato reso noto il lotto sospetto, molte Regioni italiane hanno fatto sapere ai loro cittadini di non aver in dotazione quelle fiale. Il timore è quello che in molti rinuncino a farsi somministrare la dose per paura, rallentando così il piano vaccinale e allontanando l'obiettivo della così detta «immunità di gregge». I dati parlano, per tutte le regioni italiane, di una percentuale che supera il dieci per cento e arriva fino al venti, con un tasso di rinunce più alto al Nord che al Sud d'Italia. «Si tratta - ha specificato l'assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi - di un atto di estrema prudenza in attesa di verificare se esista un nesso di causalità tra la vaccinazione e il decesso». Uno stop per il Piemonte che arriva proprio a poche ore di distanza dall'apertura di nuovi centri per dare un'accelerazione al piano vaccinale.

Tognatti è il secondo insegnante morto a poche ore di distanza dalla somministrazione del preparato AstraZeneca. Prima di lui la stessa sorte è toccata a Giuseppe Morabito, vicepreside dell'istituto Veggetti di Vergato, in provincia di Bologna. Per entrambi la procura di competenza ha aperto un fascicolo per verificare se esiste una correlazione tra la somministrazione del vaccino ed il loro decesso. Fascicoli aperti anche nelle altre procure dove si sono verificate delle morti sospette: Siracusa, Trapani, Messina, Napoli. La procura di Gela ha sequestrato la cartella clinica di una insegnante di 37 anni che si trova in gravissime condizioni per un'emorragia cerebrale dopo aver ricevuto il vaccino il primo marzo. Intanto in Sicilia - dove si sono verificate le prime due morti sospette, ossia quella del militare Stefano Paternò e del poliziotto Davide Villa -, la procura di Catania ha aperto un'inchiesta: «Stiamo verificando - ha detto il procuratore Carmelo Zuccaro - se determinati soggetti trombofilici possano avere una predisposizione ad attivare alcuni fattori detonatori. Potrebbero esserci nel vaccino eventuali controindicazioni per alcune persone non analizzate per il poco tempo a disposizione per la realizzazione del farmaco». Il procuratore ha anche chiesto ai colleghi delle altre procure coinvolte nelle indagini, di inviargli i loro fascicoli per avere un quadro più completo.

L'Italia non è l'unica ad avere sospetti su AstraZeneca: «In alcuni Paesi è stato sospeso il vaccino - ha detto il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri -, mentre da noi solo un lotto. Non solo credo sia sicuro ed efficace, ma penso che la somministrazione debba continuare.

Se qualcuno mi proponesse il vaccino AstraZeneca, direi di sì, senza dubbio».

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