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Insulti all'Alde e alla linea pro euro. Con che faccia li ha corteggiati

L'ultima piroetta dell'ex comico: ha provato ad accasarsi con chi ha definito "impresentabile" e "scippatore di poltrone"

Insulti all'Alde e alla linea pro euro. Con che faccia li ha corteggiati

Beppe Grillo ci ha provato. Da grande esperto in giravolte e capriole qual è, il comico ha scaricato gli euroscettici dell'Efdd di Nigel Farage per provare a sposare i liberali dell'Alde. Una «scelta tecnica», come si affrettano a dire Di Maio&Co, che stona con la storica battaglia euroscettica dei grillini. E anche con gli attacchi allo stesso Alde. Abbiamo messo insieme alcune delle dichiarazioni più dure di Grillo e i suoi

CONTRO L'EUROPA

«L'euro è il dito, ma la Ue è la luna, la sua parte nascosta, di cui si sa poco o nulla. L'annullamento della politica europea, sostituita nei fatti da un'unione bancaria europea, non è quello che volevano i padri fondatori Adenauer, De Gasperi, Monnet e Schuman. L'Europa non è una banca, ma una somma di popoli e di civiltà millenarie. Siamo passati dall'Europa di Giulio Cesare e Carlo Magno all'Europa dello spread». 9 novembre 2012

«Noi andremo lì a vedere quello che hanno firmato e chi ha firmato. Hanno firmato il Fiscal Compact che ci strangolerà nei prossimi anni. È un impegno a diminuire la metà del debito in venti anni. Il nostro debito è 2.100 miliardi, noi dobbiamo tagliarlo di circa 55 miliardi all'anno per venti anni. È una follia. Noi non abbiamo firmato un ca..., andiamo in Europa e il Fiscal Compact glielo strappiamo in faccia davanti alla Merkel». 7 maggio 2014

«Il premier sta eliminando tutte le tutele di legge che ci proteggono dalla colonizzazione dei poteri forti, cedendo completamente la sovranità nazionale agli euroburocrati senza legittimazione». 6 febbraio 2015, parlando del decreto Salvabanche

«Dobbiamo tutelare il nostro «made in», garantire la flessibilità sugli investimenti pubblici, cambiare la politica sull'immigrazione, proteggere le eccellenze agroalimentari e valorizzare le nostre Pmi. Vogliamo un'Europa che sia una comunità e non un'unione di banche e lobby». 24 giugno 2016

FUORI DALL'EURO

La lotta all'euro e alla moneta unica è uno dei cavalli di battaglia del M5S, al punto che nel dicembre 2014 è stata lanciata una raccolta firme con tanto di sito di «istruzioni per l'uso».

«Gli italiani come primo passo devono riprendersi il Paese e la sovranità su di esso, a partire da quella monetaria. Con l'euro siamo condannati al default economico». dicembre 2014

«Fuori dall'euro c'è salvezza, ma il tempo è scaduto. Riprendiamoci la sovranità monetaria e usciamo dall'incubo del fallimento per default. Per non finire come la Grecia. Fuori dall'euro o default». dicembre 2014

«I collaborazionisti che hanno permesso questo sfacelo sono gli stessi che vogliono ancora la testa dell'Italia dentro il capestro dell'euro. Il ricatto a cui sottopongono gli italiani è il motivo per cui vengono mantenuti al potere dai burocrati della Troika. Non vogliono uscire dall'euro per preservare il loro potere». dicembre 2014

«Di euro si muore. Il primo Paese che uscirà dalla trappola dell'euro dimostrerà che è solo una zavorra che costringe a sacrificare pensioni, diritti dei lavoratori ed economie nazionali al pagamento di interessi ai Paesi creditori del Nord Europa, Germania in primis. L'unico loro obiettivo. Fuori dall'euro quindi per ritornare a vivere». 31 maggio 2015

«L'Italia deve uscire dall'euro prima che sia troppo tardi. La Lega non ce l'ha più duro, Salvini chiacchera, il M5S agisce». dicembre 2014

«Il problema è che un progetto (l'euro), che non solo non era fondato economicamente, ma era palesemente votato alla catastrofe, non poteva servire nessuno scopo politico positivo, e i fatti lo stanno dimostrando» 25 luglio 2015

GLI ATTACCHI ALL'ALDE

«La Triplice (PPE, S&D e ALDE) ha boicottato tutti i candidati del M5S alle cariche di presidente e vicepresidente delle commissioni del Parlamento europeo. Per la seconda volta in pochi giorni i liberali dell'Alde hanno scippato una carica che, secondo la prassi parlamentare, doveva essere attribuita al M5S» 8 luglio 2014

«Guy Verhofstadt (il leader dell'Alde messo nella lista degli impresentabili, ndr) è il politico che più dentro al Parlamento europeo incarna l'eurostatocentrismo.

Verhofstadt ha dichiarato di far parte di sette fra Comitati e consigli di amministrazione, incarichi che gli portano in tasca un reddito complessivo non inferiore a 12.003 euro al mese, inclusi i compensi che provengono da due grandi società belghe, Exmar e Sofina». 30 luglio 2015

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