Insulti alla Segre. L'autrice Parodi condannata per odio razziale

Per la scrittrice un anno e mezzo con la condizionale e risarcimenti In un video si era lanciata in una invettiva anti-ebrei: "Vi odio tutti"

Insulti alla Segre. L'autrice Parodi condannata per odio razziale
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L'odio, rivendicato. La scrittrice Cecilia Parodi è stata condannata ieri dal Gip di Milano, per il delirante video dell'estate 2024, poi eliminato, in cui compariva scossa e con il viso solcato dalle lacrime e si lanciava in un'invettiva di odio, come lei stessa lo definiva.

Un odio indistinto e generalizzato: "Odio tutti, tutti gli ebrei, odio tutti gli israeliani, dal primo all'ultimo - scandiva e ripeteva piangendo - odio tutti quelli che li difendono". E "se un giorno dovessi vedervi tutti appesi per i piedi - aveva aggiunto in un moto di inaudita violenza verbale - non basta piazzale Loreto, serve piazza Tienanmen per appendervi tutti, io vi giuro che sarò in prima fila a sputarvi addosso".

La scrittrice-attivista, in un altro post, era arrivata anche a tirare in ballo pesantemente Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, insultandola per la sua posizione sul cosiddetto "genocidio" che per il movimento pro Pal sarebbe stato in corso a Gaza. "Quando le persone ascoltano una demente senza cuore - aveva sproloquiato - andrebbero curate".

La senatrice a vita, assistita dall'avvocato Vincenzo Saponara, aveva presentato una querela per quelle parole, costituendosi parte civile, come anche l'Unione delle Comunità ebraiche italiane e altre sigle. E dopo il rito abbreviato è arrivato il dispositivo che, ai sensi dell'articolo 604 bis del codice penale ("Propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico"), la condanna a un anno e sei mesi - con la condizionale - stabilendo anche risarcimenti piuttosto pesanti: 10mila euro a favore della senatrice, 5mila euro a favore dell'Associazione internazionale avvocati e giuristi ebrei e 500 euro per il suo presidente e 5mila euro per l'Ucei.

Ma è il dato simbolico quello più rilevante, anche perché Parodi, anche dopo quell'increscioso video, era stata anche invitata come relatrice a un convegno e puntava a un discorso pubblico sul conflitto in Medio oriente e su Israele. Nei giorni successivi al video, poi, erano circolati gli "screenshot" di commenti in cui dichiarava di "amare immensamente" Sinwar, leader di Hamas. In seguito Parodi aveva spiegato quel video come una sorta di crollo "nervoso" per la crisi di Gaza. E pochi giorni fa, sullo stesso profilo instagram sono comparse queste le sue parole sul 7 ottobre: "Fintanto che il mondo vedrà in quel giorno un attacco terroristico, potete fare tutte le manifestazioni, barche, marce, raccolte fondi, ma di base non avete capito nulla. Io vedo uomini che hanno imparato a volare".

Ora la condanna e in un giorno in cui dal Medio Oriente arrivano segnali di speranza il commento dell'Ucei è improntato alla soddisfazione, dopo lunghi mesi in cui le cronache e i sondaggi hanno rilevato un grave aumento dell'antisemitismo. "Nell'ora in cui tornano alle loro case gli ultimi ostaggi vivi - rapiti nel corso del più crudele pogrom che il popolo ebraico ha subito dalla Shoah - e si inizia a vedere all'orizzonte un possibile futuro di pace e prosperità per le popolazioni del medio oriente - dicono dall'Unione - ci giunge notizia della condanna in primo grado alla signora Cecilia Parodi".

"Una decisione - concludono dall'Ucei - che rimarca il ripudio dei nostri sistemi democratici nei confronti dell'incitamento all'odio, l'importanza delle norme e di giudici consapevoli, a tutela del vivere civile tra tutti i cittadini.

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