"Invasione vicina". E i vertici di Hamas tentano la fuga

L'Idf: "Vi dicono di non spostarvi e loro scappano"

"Invasione vicina". E i vertici di Hamas tentano la fuga
00:00 00:00

Tutto è pronto per il grande ingresso dell'esercito israeliano nel cuore di Gaza City e per la sua conquista. Centinaia di carri armati, mezzi corazzati e bulldozer sono stati schierati da Tsahal, le Forze di Difesa israeliane (Idf), lungo il confine nord in vista dell'invasione di terra, il momento cruciale dell'operazione Carri di Gedeone II. I generali prevedono almeno tre o quattro mesi di combattimenti, e sono convinti che Hamas non si arrenderà, riferiscono fonti militari al quotidiano israeliano Ynet. Secondo ufficiali citati dal Jerusalem Post, i terroristi potrebbero alzare la posta tentando di rapire militari israeliani, che andrebbero ad aggiungersi ai 48 ostaggi ancora nelle loro mani. Le forze di terra regolari e di riserva sono state informate della prospettiva durante l'addestramento e i corsi di aggiornamento in vista dell'avanzata su Gaza City.

L'operazione preoccupa i vertici di Hamas, tanto che alcuni alti funzionari stanno cercando la salvezza per sé e le proprie famiglie. Secondo il Cogat, l'organismo israeliano che coordina le attività nei Territori palestinesi, almeno quattro hanno già presentato domanda formale. A tre di loro è stata negata l'autorizzazione. Si tratta di Mohammad al-Madhoun, ministro del governo di Hamas, e dei suoi familiari, dei familiari di Isma'il Ashqar, capo della commissione Esteri del movimento, e dei familiari di Alaa el-Din al-Batta, capo di una commissione del governo. Due settimane fa è stato consentito invece di uscire ad Anwar Atallah, membro del consiglio comunale di Gaza. "Mentre Hamas vi dice di non spostarvi a sud, i suoi dirigenti cercano di fuggire. Vi usano come scudi umani", ha rivelato su Fb il generale Rassan Alian.

Le Idf hanno riferito che sono circa 300mila finora i civili che hanno lasciato Gaza City seguendo gli ordini di evacuazione, su un totale di un milione di residenti. Il ministro della Difesa Israel Katz si mostra soddisfatto dei risultati sul campo, dopo che altri tre grattacieli sono saltati in aria e un edificio dell'Università islamica distrutto. "Un castello di carte. Il profilo dello skyline di Gaza sta cambiando", ha commentato.

Il bilancio della guerra resta pesantissimo. Almeno 50 palestinesi sarebbero rimasti uccisi ieri e le vittime totali sfiorano quota 65mila. Anche per questo crescono i timori delle famiglie degli ostaggi. Il primo ministro Netanyahu ha convocato una riunione per affrontare il tema dei rapiti. L'intelligence ha mappato "zone di fuoco coordinate", dove si ritiene siano tenuti prigionieri e all'interno delle quali le Idf si muoveranno con estrema cautela, anche in presenza di miliziani armati, per ridurre i rischi.

Tutto è pronto, intanto, per il vertice d'emergenza dei Paesi arabi e musulmani di oggi a Doha, in Qatar, dove l'Egitto ha inviato i propri caccia per garantire la sicurezza dopo l'attacco israeliano contro i vertici di Hamas. Il summit è stato preceduto ieri da un incontro a porte chiuse tra i ministri degli esteri.

Rivolgendosi ai rappresentati dei Paesi presenti, il primo ministro del Qatar, Mohammed al-Thani, ha esortato la comunità internazionale a "smettere di usare i due pesi e le due misure e a punire Israele per tutti i crimini che ha commesso", e ha invocato sanzioni.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica