È stato il primo nuotatore italiano a vincere un oro olimpico nel nuoto. Poi ne sarebbe arrivata pure un'altra di medaglia del metallo più pregiato. Perché di vittorie certi campioni non si saziano mai abbastanza. Si sta parlando, ovviamente, di Domenico Fioravanti da Trecate, in provincia di Novara, l'uomo che con la sua rana divorava la piscina in un crescendo rossiniano e annichiliva americani e russi, le grandi potenze che allora si dividevano il mondo della vasca. Una volta appesi cuffie e occhialini al chiodo, Fiore si è dedicato all'imprenditoria e la sua ditta produce, guarda caso, costumi e abbigliamento per il nuoto. Poi, giusto un anno fa, la chiamata del M5s che lo indica ministro dello Sport in un ipotetico governo Di Maio. Ma dopo averlo designato ministro dello Sport con tanto di presentazione sul palco prima delle elezioni, la chiamata non è arrivata più. Non ha lasciato il Movimento, ma anche lui vive un certo malumore.
Fioravanti, è trascorso un anno da quando è stato indicato dai Cinque stelle come ministro dello sport. Poi cos'è successo?
«Il fatto di non aver vinto con la maggioranza e quindi di aver dovuto fare un'alleanza sicuramente è stato il primo ostacolo al programma iniziale. Dispiace non essere ministro dello sport, anche perché credo che lo sport italiano necessiti di un Ministero tutto suo».
Cosa ne pensa della Riforma Sport e Salute voluta da Giorgetti?
«Per me, ha il solo intento di ridurre il potere del Coni».
Di questi tempi si parla tanto di analisi costi-benefici. Nello sport vale lo stesso discorso?
«È giusto se prendiamo l'esempio dell'Inghilterra, dove viene finanziata solo l'élite laddove ci sono i risultati».
Come mai ha scelto di unirsi ai Cinque stelle?
«Quando mi sono relazionato con i vertici dei Cinque stelle ho espresso, da uomo di sport, il mio pensiero. C'era in ballo un progetto molto interessante legato allo sport di base, alle scuole primarie, ai più piccoli, dedicando l'attenzione ai docenti e ai laureati in scienze motorie. Sta di fatto che adesso non collaboro a nessun progetto».
Cosa pensa del reddito di cittadinanza?
«Sono favorevole ma solo se non comporta fregature per chi è più onesto o spese supplementari per lo Stato. Adesso, però, sembra che saranno in pochi quelli che potranno usufruire del reddito. E poi c'è quel boom di cambi di residenza in Campania... Come tutte le cose, ci dobbiamo distinguere per essere i più furbi d'Europa».
Riuscirà il governo a mantenere le promesse del contratto?
«Difficile, difficile. Se riescono a mantenerne un paio sarebbe un risultato importante. Io spero di sbagliarmi».
Per le Europee i sondaggi danno i Cinque stelle in forte calo.
«I cittadini hanno votato noi dei Cinque stelle perché stufi della vecchia politica. Se però non portiamo a casa i risultati sperati e commettiamo gli stessi errori, alle Europee c'è il rischio di prendere una bella batosta».
Certo che quelle gaffe di Toninelli & C...
«Da cittadino
alcune esternazioni mi hanno lasciato perplesso. Un po' di umiltà non guasterebbe. A me hanno insegnato che quando non si è sicuri al 100% di una cosa, meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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