Di una cosa si può essere certi: quando la vituperata Angela Merkel avrà lasciato la Cancelleria, molti in Italia cominceranno a rimpiangerla. E questo non perché il suo agire politico nei nostri confronti sia stato ideale, ma perché quello di chi ne prenderà il posto alla guida della Cdu sarà certamente più duro.
La Cdu post Merkel sarà quasi sicuramente un partito meno centrista e più conservatore, che cercherà di sottrarre ai populisti dell'Afd il cavallo di battaglia del contrasto ai Paesi «poco virtuosi» in campo economico. Alla Merkel veniva (e viene tuttora) rimproverato di aver troppo concesso, soprattutto all'Italia, in tema di riduzione del debito, taglio del deficit e aiuti da parte della Banca Centrale Europea, e questo nodo verrà al pettine. Il tema della Germania seria formica lavoratrice i cui contribuenti si ritrovano a pagare il conto delle scorrettezze di Paesi-cicala come l'Italia, la Grecia e simili è molto sentito dall'elettore tedesco medio, che vive con fastidio concessioni di questo tipo e con ansia la prospettiva - vera o presunta - che il solido euro erede del Deutsche Mark venga indebolito da compagni di strada avvezzi a spendere senza criterio e a indebitarsi irresponsabilmente.
Insomma, fingendo di dimenticare che la Germania ha ricavato e ricava dall'attuale spregiudicata gestione dell'euro enormi guadagni, la prossima leadership della Cdu sarà molto probabilmente tentata di recuperare l'emorragia di consensi verso destra spingendo con maggior forza sul tasto del rigore europeo. Stop quindi, e la cosa ci riguarda direttamente, alla relativa tolleranza verso chi sgarra o pretende di sgarrare sui conti pubblici; disponibilità a farci aiutare dalla Bce (non più in mano all'italiano Draghi) solo in cambio di impegni verificabili all'abbassamento del debito.
E questa sarebbe ancora per noi una prospettiva soft. Ma in Germania ne circolano da tempo di ben meno rassicuranti, e la Cdu del dopo Merkel potrebbe riconsiderarle. A partire dal vecchio tema caro alla Bundesbank, che pretenderebbe che fossero i cittadini italiani (detentori di cospicua ricchezza privata) a saldare il debito dello Stato a mezzo di una dolorosa tassa patrimoniale.
Per finire con la minaccia non tanto di cacciare dall'euro la discola Italia, ma di ritirarsene la Germania stessa, magari per rifondarlo con i suoi partner più fidati come Francia, Benelux, Austria e pochi altri: la Kerneuropa che tanto piace al vecchio falco della Cdu Wolfgang Schäuble.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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