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Gli italiani bocciano i sindaci giallorossi

In vetta Zaia e Decaro. Disfatta per Sala, Raggi, Appendino e de Magistris

Gli italiani bocciano i sindaci giallorossi

L'aspetto che salta subito agli occhi leggendo la «Governance Poll» delle 105 città capoluogo con i rispettivi amministratori locali più graditi ai cittadini pubblicata, come ogni anno, dal Sole 24 Ore è che i sindaci giallorossi hanno riscosso una sonora batosta, evidentemente a seguito delle lotte intestine e dei disastri combinati dal Movimento Cinquestelle e dal Pd negli ultimi mesi.

Ed infatti, Virginia Raggi (Roma), naviga in novantaquattresima posizione con il 43% dei consensi (alle urne prese il 67,2% al ballottaggio e oggi cala del 24,2%).

Stessa posizione per Chiara Appendino (Torino) che cede così l'11,6% rispetto al voto di 5 anni fa. Clamoroso risultato per il ricandidato sindaco di Milano Giuseppe Sala che si trova oggi in 81esima posizione con il 49% di consensi (-9,9% sul giorno delle elezioni), prima volta sotto il 50%.

In coda affondano le città del Sud, alle prese con conti in dissesto e paralisi amministrative. Al 102º posto su 105 è Leoluca Orlando (Palermo) che era stato eletto con il 46,3% e ora è sceso al 39%. Il napoletano Luigi de Magistris crolla al 35% in penultima posizione, cedendo il 31,9% di consensi rispetto al 2016. Fanalino di coda Salvo Pogliese, sindaco di Catania che scende al 30% di gradimento, il 22,3% in meno sul 2018, anno della sua elezione.

Il logorio amministrativo - che, per esempio, ha colpito in pieno Federico Pizzarotti (Parma, novantasettesimo posto) - non intacca il sempreverde Clemente Mastella (Benevento), che arriva alla fine del primo mandato da sindaco con un solido 59,5%. Anche Dario Nardella (Firenze, 57%) e Virginio Merola (Bologna, 54,6%) se la cavano bene. Brilla il primo cittadino di Genova, Marco Bucci, che con il 58% è in crescita rispetto al consenso elettorale del 2017. La vita amministrativa può rapidamente mettere in difficoltà anche gli outsider: lo dimostra la caduta libera - dal secondo al 22° posto in un solo anno - delle quotazioni di Cateno De Luca (Messina).

Al primo posto della classifica dei sindaci si riconferma, invece, Antonio Decaro (Bari, centrosinistra con un lieve calo rispetto al risultato elettorale (65 contro 66,03), presidente dell'Anci. Al secondo posto Luigi Brugnaro (Venezia, centrodestra) col 62% segnando un balzo di +7,9. Al terzo posto Giorgio Gori (Bergamo, centrosinistra), ex aequo con Marco Fioravanti (Ascoli Piceno, centrodestra) entrambi al 61% ma con il sindaco di Bergamo in crescita del 5,7%. Al quinto posto Pierluigi Peracchini, sindaco di La Spezia eletto tra le fila del centrodestra.

Sul fronte dei governatori, invece, la superstar è Luca Zaia, presidente della Regione Veneto che incassa il 74% dei consensi (+4% rispetto allo scorso anno). Poi si segnala lo scatto di Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna, Pd) che, con una crescita del 6%, raggiunge quota 60% e scalza dal secondo posto Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia, Lega), presidente della Conferenza Stato Regioni. Fedriga condivide il gradino più basso del podio con Vincenzo De Luca, vulcanico presidente della Campania e con i sondaggi che lo danno in crescita esponenziale (con un +13 per cento rispetto al 2020). Quinto posto per il governatore della Liguria Giovanni Toti (56%, +8% sul 2020), quindi il piemontese Alberto Cirio (52,5%, +3,7%) e al settimo posto a pari merito con il 49% di gradimento Eugenio Giani (Toscana, stabile), Francesco Acquaroli (Marche, stabile) e Nello Musumeci (Sicilia, +3,2%).

In ascesa anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana che recupera un 2,7% rispetto al 2020 e si attesta in decima posizione col 48% dei consensi.

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