Coronavirus

Tsunami sulla sanità: saltano 7 visite su 10 e due milioni di esami. "Ogni giorno abbiamo 502 vittime di tumore"

Gli italiani per il Covid hanno trascurato la salute "ordinaria" ed evitato gli ospedali. Gli screening sui tumori sono dimezzati, ma le diagnosi in ritardo sono occasioni di cura perse. Le stime: 1,4 milioni di morti nel 2021

Tsunami sulla sanità: saltano 7 visite su 10 e due milioni di esami. "Ogni giorno abbiamo 502 vittime di tumore"

La pandemia ha mandato in tilt il sistema sanitario. E ha oscurato patologie che purtroppo provocano un numero di morti ben più alto rispetto a quelli del virus. Ha ragione il primario di Anestesia e Rianimazione del San Raffaele di Milano Alberto Zangrillo che ieri, dalle pagine del Il Giornale, ha denunciato che 8 malati su dieci vengono ricoverati per patologie gravi che non sono Covid.

L'aumento delle emergenze è solo l'inizio di un'onda anomala che si sta per abbattere sulla sanità. È il risultato del drastico calo degli screening (2,1 milioni in meno quelli oncologici tra gennaio e settembre 2020) e della rinuncia alle cure, quasi raddoppiata rispetto al 2019, tanto che il 68% dei cittadini ha rinviato visite e appuntamenti per esami di prevenzione senza fissarne di nuovi. Gli italiani hanno trascurato la propria salute «ordinaria» e si sono tenuti ben lontani dagli ospedali per paura del contagio. Si sono visti rinviare a chissà quando gli interventi non urgenti e non hanno più effettuato quelle visite preventive che avevano fatto della diagnosi precoce una delle più affilate armi della sanità italiana per combattere sul nascere l'insorgere di tumori e malattie croniche. «Va colmato questo gap - spiega Stefania Gori, presidente di Ropi, rete oncologica pazienti - per tornare a garantire la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi. E contemporaneamente andranno gettate le basi per la nuova oncologia post Covid, con percorsi protetti e misure di sicurezza».

L'Istat calcola che in media la speranza di vita è scesa da 83,2 a 82,2 anni. E il report Salutequità, pubblicato a marzo, conferma con i numeri quante e quali siano le cure dimenticate in nome del Covid. Avere dei dati ufficiali è ancora molto difficile ma lo screening cervicale, le mammografie e gli esami di prevenzione contro il tumore al colon sono scese del 48%. Le diagnosi di carcinomi e di adenomi sono 13mila in meno rispetto al pre pandemia. E ovviamente non significa che il cancro sia sparito. Viene solo diagnosticato in ritardo, quando magari è a uno stadio più avanzato. «Sono 6mila gli adenomi non diagnosticati - denuncia Giordano Beretta, presidente dell'Aiom, associazione italiana di oncologia medica - Significa che siamo di fronte a migliaia di occasioni probabilmente perse di fermare la malattia prima che si trasformi in un tumore vero e proprio. Nei prossimi mesi tratteremo malati oncologici più gravi. Ci saranno quindi costi più alti da affrontare e un impegno maggiore da parte degli oncologi. L'aumento dei decessi a causa di tutto questo lo vedremo solo fra qualche anno. Già oggi i morti di cancro sono 502 al giorno, come nei peggiori bollettini della pandemia. Ma questo avviene tutti i giorni, non solo nei picchi. Rendiamocene conto: il Covid finisce, il cancro no».

I dati sono preoccupanti in tutta Europa. Se infatti si prevede, rispetto al 2015, un calo del tasso di mortalità del 7% per gli uomini e del 5% per le donne per quasi tutti i tipi di cancro (tranne pancreas e polmone nelle donne), si teme il peso della pandemia. Uno studio dell'università Statale di Milano, pubblicato sulla rivista Annals of Oncology, e condotto dal gruppo coordinato dall'epidemiologo Carlo La Vecchia, stima che 1,4 milioni di persone moriranno complessivamente di cancro nel 2021, di cui circa 47.300 tra Ue e Regno Unito per tumore al pancreas. Inoltre, avverte l'epidemiologo, nel prossimo futuro c'è il rischio «che i morti per tumore nel 2020 vengano registrati come decessi dovuti al Covid-19, facendo diminuire apparentemente i tassi di mortalità per cancro».

La richiesta dei medici, oncologi e cardiologi in particolar modo, è un piano per recuperare le visite saltate, per potenziare reparti e medicina del territorio e per tornare a far fronte non all'emergenza, ma a quella silenziosa quotidianità della sanità che per mesi è stata trascurata.

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