Roma - «Cattolico di merda», e lo colpisce alla gola con un coltello. Mohammed Rarhdoun, marocchino di 37 anni, è stato arrestato per tentato omicidio con l'aggravante dell'odio religioso. Una vicenda tutta da chiarire quella accaduta sabato di Pasqua a Roma su un bus Atac, il 64. Una linea che dalla stazione Termini porta a San Pietro. La notizia, già raccontata ieri sulle pagine del Giornale, era stata diffusa lunedì dalla Questura di Roma con una nota priva però di particolari importanti. Ovvero la frase urlata dall'attentatore e il fatto che a scatenare la reazione omicida nei confronti della vittima, Samuel, un georgiano di 44 anni, sia stata la vista del crocifisso che porta al collo. L'uomo, senza fissa dimora, probabilmente è stato scambiato dal magrebino per un italiano. Anche Rarhdoun è un clochard ma con vari precedenti penali, soprattutto furti, rapine ed estorsioni.
Sono le 22.45 di sabato, il bus è ancora frequentato. I due si fronteggiano e sono ubriachi. I passeggeri, soprattutto turisti, si scansano. Hanno paura. Si aprono le porte e i due scendono. All'improvviso il marocchino, una sfilza di reati alle spalle fra cui resistenza a pubblico ufficiale, estrae un coltello da cucina e sferra il colpo alla gola di Samuel. L'uomo, sanguinante, si avvicina alla postazione mobile di polizia della stazione Termini per chiedere aiuto. Fa appena in tempo a raccontare cosa è accaduto e a descrivere il suo aggressore, poi crolla a terra. Mentre arriva un'ambulanza i poliziotti del commissariato Viminale partono all'inseguimento del criminale. Lo trovano mentre cerca di nascondere l'arma in un cassonetto, nella vicina via Cavour, e lo ammanettano. Samuel, intanto, è all'ospedale Umberto I dove viene medicato. La ferita, fortunatamente, non è grave e la prognosi non supera le tre settimane. Ai sanitari, sulle prime, racconta di aver subito un tentativo di rapina: «Voleva rubarmi la catenina d'oro» la prima versione. Passata la sbronza, al pm titolare dell'inchiesta, Alberto Galanti, racconta tutta un'altra storia. «Quando ha visto la croce che porto al collo mi ha chiamato italiano cattolico di merda» verbalizza in un secondo momento davanti il magistrato. È la verità? Secondo qualcuno si. «Ha gridato e poi ha sferrato la coltellata alla gola, lo voleva sgozzare» spiega un testimone di cui non è stato rivelato il nome. «È successo tutto in pochi istanti - dice -, lo straniero scende dall'autobus e si dirige alla stazione Termini, in piazza dei Cinquecento dal lato di via Giolitti. Il marocchino lo raggiunge e lo aggredisce per il crocifisso al collo». Una versione non confermata, almeno sulle prime, dalla Questura di Roma, tantomeno dagli uomini del commissariato che l'hanno arrestato. Convincente, però, per il pm Alberto Galanti che ha aperto un fascicolo per tentato omicidio aggravato dall'odio religioso nei confronti di Mohammed.
Un fatto grave per il vicepremier Matteo Salvini che ha subito
scritto a questori e prefetti di tutt'Italia: «Aumentare controlli e l'attenzione in luoghi di aggregazione di cittadini islamici - scrive il ministro dell'Interno -. Prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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