Italicum, accolti dal Tribunale di Messina motivi di incostituzionalità

Il Tribunale di Messina ha rinviato alla Corte Costituzionale l'Italicum, facendo propri 8 dei 13 motivi di incostituzionalità proposti dai ricorrenti. I ricorsi erano stati presentati in più tribunali italiani

Italicum, accolti dal Tribunale di Messina motivi di incostituzionalità

L'Italicum andrà all'esame della Corte Costituzionale. Il Tribunale di Messina, infatti, ha accolto ben il ricorso presentato contro la legge elettorale voluta da Matteo Renzi.

L'Italicum è stato approvato dal Parlamento il 4 maggio scorso e la sua entrata in vigore è prevista per luglio 2016. Ma il ricorso presentato a Messina è stato accolto dai giudici, che evidentemente hanno riscontrato nella legge elettorale più di un rischio di incostituzionalità. L'iniziativa del ricorso era nata nell' ambito del Coordinamento democrazia costituzionale, in cui si è costituito un gruppo di avvocati anti-Italicum coordinati dall' avvocato Felice Besostri.

A curare il ricorso è stato l'avvocato Enzo Palumbo. Avevano proposto ben 13 motivi di incostituzionalità: di questiu sei sono stati fatti propri dal giudice nell'ordinanza di rimessione. Tra questi ci sono quelli relativi al premio di maggioranza e alla mancanza di soglia minima per il ballottaggio. Gli altri sono: il "vulnus al principio di rappresentanza territoriale"; il "vulnus al principio di rappresentanza democratico", punto connesso col premio maggioranza; la "mancanza di soglia minima per accedere al ballottaggio"; la "impossibilità di scegliere direttamente e liberamente i deputati", questione legata ai capilista; le "irragionevoli soglie di accesso al Senato residuate dal Porcellum"; la "irragionevole applicazione della nuova normativa limitata solo alla Camera dei Deputati, a Costituzione invariata", e non al Senato

Una brutta grana per il Governo Renzi, che ora dovrà attendere l'analisi della Corte Costituzionale. Il rischio, come successo per il Porcellum, chge venga dichiarata contraria alla Carta Costituzionale.

"Non mi stupisce.

Siamo in Italia - ha detto il Ministro Alfano - Dove una legge prima di diventare vigente è già mandata alla Consulta". "Io - aggiunge - considero le leggi elettorali come modi per contare i voti che però vanno effettivamente presi...".

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