Italicum, l'affondo dei vescovi: "La politica non ha fatto il suo mestiere"

Dopo il parere della Consulta sulla legge elettorale, la Cei rimprovera i politici: "Non è normale un Paese in cui la magistratura detta tempi e modi all'amministrazione"

Italicum, l'affondo dei vescovi: "La politica non ha fatto il suo mestiere"

"Mi pare che sia sotto gli occhi di tutti che ci siano due leggi elettorali frutto del lavoro della magistratura. Non è normale un Paese in cui la magistratura detta tempi e modi all'amministrazione, vuol dire che la politica non ha fatto il suo mestiere". A dirlo il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, parlando della sentenza della Consulta sull'Italicum. Conclude Galantino: "La politica deve riflettere e interrogarsi su questo".

Intanto gli animi politici sul parere della Consulta sono piuttosto caldi. Nel Partito Democratico la sinistra interna frena la voglia di voto della maggioranza del partito. Secondo Roberto Speranza la Consulta "ha smontato il cuore dell'Italicum", sul quale il governo Renzi aveva posto la questione di fiducia. Per questo avvisa i suoi: "Chi nel Pd ha stappato bottiglie faccia dunque una riflessione e lavori perché il Parlamento si riappropri della potestà legislativa e vari una nuova legge elettorale, perché con la sentenza di ieri passiamo dalla legge più maggioritaria del mondo a una totalmente proporzionale e il proporzionale puro significa che per fare un governo bisognerà fare le larghe intese, uno scenario da evitare".

Il Movimento 5 Stelle è per andare al voto subito: "Ormai non ci sono più alibi, la legislatura è terminata il 4 dicembre: occorre restituire la parola agli italiani ed andare subito al voto" e per questo chiedono che sia approvato "in un giorno il Legalicum, emerso dalla decisione della Consulta, con i dovuti correttivi per il Senato".

Più o meno sullo stessa linea Sinistra italiana. "Occorre - dicono i capigruppo di Camera e Senato - innanzitutto
armonizzare i sistemi elettorali tra Camera e Senato.

Come emerge dalla sentenza della Consulta il Parlamento
può andare nella direzione di una legge di impianto proporzionale che metta definitivamente in archivio la stagione del governo del Capo. Accanto a questo è necessario intervenire sul rapporto eletto-elettore. I cittadini chiedono chiarezza su chi mandare in Parlamento".

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