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Iv raccoglie le firme per abolire il reddito grillino. Renzi prova a rompere l'asse Pd-Cinque stelle

Il referendum contro l'assegno a chi non lavora. Conte attacca l'ex premier e anche la Meloni: "Tolgono ai poveri, sono dei Robin Hood al contrario"

Iv raccoglie le firme per abolire il reddito grillino. Renzi prova a rompere l'asse Pd-Cinque stelle

Poche righe postate sui social. Matteo Renzi battezza il percorso verso la campagna elettorale delle elezioni politiche del prossimo anno e lancia il tormentone di Italia Viva. «Vogliamo abolire il reddito di cittadinanza e come previsto dalla legge, dal 15 giugno partirà la raccolta ufficiale di firme. Ma soprattutto vogliamo cambiare il mondo del lavoro per i più giovani», scrive Renzi. Il leader di Iv impatta su un tema sensibile, tenta di allontanare ancora di più il Pd dal M5s e scatena le reazioni dei grillini. Parte Carlo Sibilia, sottosegretario all'Interno, volto storico dei Cinque Stelle, che twitta subito e definisce Renzi un «Robin Hood al contrario». La stessa espressione viene usata qualche ora dopo da Giuseppe Conte in un post su Facebook. Il presidente del M5s se la prende con Matteo Renzi e Giorgia Meloni.

«Non solo non si interessano delle persone in difficoltà, ora le umiliano anche. Santanchè, compagna di partito di Giorgia Meloni, va in tv a puntare il dito contro un ex imprenditore in situazione di difficoltà, che percepisce il reddito di cittadinanza. Lo umilia pubblicamente accusandolo di non essere un esempio dignitoso per i suoi figli e intimandolo di andare a lavorare perché è robusto e paffuto», va all'attacco Conte. Che parla di «un piano ben preciso» da parte di Fdi: «Togliere a chi non ha per dare a chi già ha e tanto. Sono dei Robin Hood al contrario». Poi l'avvocato passa a Renzi. Che, spiega Conte «ha appena annunciato di voler raccogliere le firme per togliere a centinaia di migliaia di famiglie, di giovani precari, anziani e disabili un reddito che gli permette di arrivare a fine mese. Il programma è già pronto: un giorno sarà ai banchetti per togliere aiuti alle fasce di popolazione in difficoltà economica e un altro in Arabia Saudita per continuare le sue conferenze lautamente retribuite». Se Renzi cerca di staccare il Pd da Conte, allora il leader del M5s tenta di allontanare Renzi dal centrosinistra e accomuna il fondatore di Iv a Meloni: «Meloni e Renzi si intendono benissimo, soprattutto su un punto: forti con i deboli e molto sensibili, invece, verso gli interessi di chi già conta, e tanto».

Il dibattito sfocia in un battibecco social tra il social media manager della Meloni, Tommaso Longobardi, e il deputato grillino Leonardo Donno. «Al governo con Renzi ci sei tu», scrive Longobardi sotto il post di Conte. Donno risponde: «Avete votato insieme a Italia Viva in commissione Esteri per indicare la Craxi presidente, non conoscete la vergogna». In serata si fa risentire Renzi, che interviene a un evento di Iv a Roma. «Dico a Conte che con tutto quello che lui ha combinato sul bonus facciate, soldi rubati sul reddito di cittadinanza, denari sprecati sul Superbonus, voci complesse sulle mascherine e sui ventilatori cinesi, io non so se sono Robin Hood, lui è lo sceriffo di Nottingham», affonda l'ex rottamatore. Secondo l'Inps solo ad aprile scorso i percettori del reddito e della pensione di cittadinanza sono stati 2,65 milioni, tra cui 328 mila stranieri, per un importo medio di 561 euro e una prevalenza di percettori al Sud (1,85 milioni).

Il sussidio voluto dal M5s continua a infiammare la politica, con Renzi che chiude il suo discorso con una «profezia»: «Salvini e Conte hanno la stessa visione del futuro del Paese, dal reddito di cittadinanza a quota 100, fino alla Russia e al Quirinale, vedrete se non sarà così il prossimo anno».

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