Il jihadista in Finlandia voleva uccidere le donne Ferita ricercatrice italiana

L'attentatore in cella è un 18enne marocchino richiedente asilo. Presi quattro connazionali

Roberto Fabbri

Due giorni dopo l'attentato che ha mandato in frantumi la reputazione della Finlandia come Paese più sicuro d'Europa, i tasselli della truce vicenda vanno al loro posto, eliminando qualsiasi dubbio sulla matrice islamica del fatto di sangue, che è stato anche rivendicato dall'Isis.

È un marocchino diciottenne richiedente asilo l'attentatore che venerdì sulla piazza del mercato di Turku, città nel sud della Finlandia, ha accoltellato al grido di «Allah è grande» dieci passanti, uccidendone due.

Otto delle sue vittime erano donne, e una di queste è la giovane italiana Lisa Biancucci, una ricercatrice 33enne di Bibbiena in provincia di Arezzo che vive in Finlandia per lavoro da alcuni anni. È lei la donna colpita mentre spingeva il passeggino con il suo bambino di sei mesi. Ha subito una ferita a una spalla ed è stata operata all'ospedale, è in terapia intensiva ma non è in pericolo di vita. L'ambasciatore italiano a Helsinki, Gabriele Altana, si è recato a Turku per stare vicino alla connazionale e ha incontrato il marito.

«L'obiettivo dell'aggressore erano chiaramente le donne», ha detto la portavoce della polizia di Turku: gli unici due uomini che il giovane marocchino ha colpito sono stati feriti perché erano intervenuti cercando di fermare la sua furia omicida. Le due donne rimaste uccise sono una ragazza quindicenne e un'anziana di 67 anni, entrambe finlandesi.

La polizia finlandese ha reso noto che il giovanissimo attentatore, che come è noto è stato ferito e arrestato, era arrivato nel Paese l'anno scorso e che la sua richiesta di asilo era in corso di valutazione, e non era - come invece sostenuto dall'emittente televisiva finnica Mtv - stata respinta.

Gli investigatori sembrano convinti che l'accoltellatore di Turku non abbia agito da solo. Da qui l'allargamento delle indagini per terrorismo e l'arresto, avvenuto ieri in un appartamento della città, di altri quattro marocchini che si ritiene fossero in contatto con il responsabile del grave atto di violenza: saranno interrogati per ottenere informazioni utili. È stato inoltre emesso un mandato di cattura internazionale per un quinto sospetto che si crede non si trovi in Finlandia.

L'attentato di Turku ha provocato una forte ondata emotiva nella tranquilla Finlandia, che deve ora fare i conti con un'inaspettata vulnerabilità. Il presidente della Repubblica Sauli Niinisto ha partecipato a una funzione notturna nella cattedrale di Turku. Le autorità hanno rafforzato la sicurezza negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie ed è stato aumentato il numero di pattuglie della polizia nelle strade.

In realtà quanto accaduto a Turku non è giunto del tutto inatteso. Nello scorso giugno, infatti, i servizi di sicurezza finlandesi avevano lanciato l'allarme per la possibilità di attentati dell'Isis nel Paese e il livello di allerta era stato innalzato al secondo grado della scala, che indica «elevato». Le autorità di Helsinki hanno stabilito di non innalzarlo ulteriormente dopo l'attentato di venerdì.

Un altro

dato fa riflettere: con i suoi 30 musulmani partiti per combattere in Siria per il «Califfo», la Finlandia è in proporzione il Paese con il più alto numero di foreign fighters rispetto alla popolazione musulmana che ospita.

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