Julian dato per morto e ritrovato in ospedale

Il furgone lo aveva strappato alla madre

Julian dato per morto e ritrovato in ospedale

Sembrava svanito, strappato dalle mani della mamma dala cora impazzita del furgone impazzito e finito chissà dove. L'appello, disperato, sui socialo lo aveva lanciato il nonno: mio nipote non si trova più, aiutatemi a trovarlo. «Chiunque abbia dei figli sa quale angoscia sta attraversando il padre e la sia famiglia nell'andare a cercarlo a Barcellona» aveva aggiunto angoscia ad angoscia il premier australiano. Disperso. Una parola agghiacciante soprattutto che il desaparecido è un bambino di sette anni Julian Cadman, che le foto delle vacanze postate sui social ritraggono con il cappellino a visiera, gli occhiali da sole da piccolo divo e il sorriso di chi si sente amato e falice. Julian viene dal Kent, in Gran Bretagna, la mamma, Jom Cadman, è filippina, il papà austrailiano, da tre anni vivono a Sydney, con la mamma aveva appena raggiunto Barcellona per una festa di nozze. Papà era rimasto a casa.

Sulle ramblas teneva la mano della mamma, l'allegria della giornata e i colori della via erano anche i suoi. Poi in un attimo il mondo si è capovolto. Mamma adesso è grave in ospedale, in condizioni stabili, ma grave, lui però non è più un fantasma. Julian è vivo anche se non si sa ancora come sta. Il padre era arrivato per cercarlo ora sa dov'è ed è già tanto, ed è già tutto. É ricoverato in un ospedale di Barcellona, le sue condizioni di salute protette dalla riservatezza che merita il caso.

La polizia catalana spiega che il bambino

«non è mai scomparso» e che la polizia «ha sempre saputo dove si trovasse». Sparito, o forse no, ma la gara d'amore che lo ha accompagnato ha tenuto tutti con il fiato sospeso. I bambini del resto sono degli enigmi luminosi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica