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Kabul, l'assalto dei talebani: due esplosioni. Civili in trappola

Ieri due esplosioni violentissime, una dopo l'altra nel centro di Kabul, una vicino la residenza del ministro della Difesa, Bismillah Khan Mohammadi, uscito illeso perché in quel momento non era in casa

Kabul, l'assalto dei talebani: due esplosioni. Civili in trappola

Ieri due esplosioni violentissime, una dopo l'altra nel centro di Kabul, una vicino la residenza del ministro della Difesa, Bismillah Khan Mohammadi, uscito illeso perché in quel momento non era in casa.

È stata un'altra giornata drammatica per l'Afghanistan che vive un momento di particolare instabilità dopo l'inizio del ritiro definitivo delle truppe straniere dal Paese, il 1 maggio.

I talebani stanno avanzando e dopo aver conquistato diversi distretti rurali, si sono lanciati negli ultimi giorni alla conquista delle principali città, tra cui Lashkar Gah, snodo cruciale nel sud, oltre che Kandahar, dove il movimento nacque e seconda città del Paese ed Herat.

L'avanzata ha costretto le forze regolari a esortare 200 mila civili a lasciare Lashkar Gah, capoluogo della provincia di Helmand, per respingere i guerriglieri che assediano la città.

Gli Stati Uniti nelle ultime 72 ore hanno ripreso ad effettuare raid aerei. Il doppio attentato a Kabul arriva dopo che in 24 ore 40 civili sono stati uccisi ed è stato raccolto dalla missione Onu in Afghanistan, che «profondamente preoccupata» ha esortato a «mettere immediatamente fine ai combattimenti nelle zone urbane».

Sale la preoccupazione anche per l'ospedale di Emergency nella città.

Il generale Sami Sadat in un messaggio ha definito «essenziale» l'abbandono della città da parte dei civili per poter dare inizio all'operazione e ha chiesto tempo e pazienza alla popolazione «affinchè tutti i talebani vengano eliminati».

Rimane il dubbio però rispetto al fatto che il messaggio sia realmente giunto a destinazione, considerando che i talebani hanno occupato una dozzina di stazioni radio e tv negli ultimi giorni, tra cui la principale emittente dell'Helmand, come confermato dal portavoce del movimento Zabiullah Mujahid. Intanto nella città aumentano tensione e paura man mano che i colpi di artiglieria e il suono degli aerei si avvicinano e intensificano.

Testimoni da Lashkar Gah riferiscono che il governo mente rispetto alla resistenza da parte dei militari, con la difesa della città lasciata in mano alla sola polizia. Allo stesso tempo le scorte di cibo, medicine e carburante iniziano a scarseggiare e la città letteralmente tagliata fuori dal resto del Paese.

Già l'altroieri i talebani avevano attaccato la prigione per liberare detenuti e loro commilitoni.

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