L'obiettivo era Mohammed Masoom Stanekzai, 57 anni, nuovo ministro della Difesa che ieri mattina avrebbe dovuto prestare giuramento nelle mani del presidente Ashraf Ghani. Stanekzai non è un sergente di ferro, ma l'uomo del dialogo in un Afghanistan dove i talebani continuano a seminare il terrore e a perpetrare attentati. Come quello di ieri mattina alle 10.30 (le 8 in Italia) al Parlamento di Kabul. Un'azione spettacolare condita da autobombe, cariche esplosive, razzi e armi automatiche. Stanekzai doveva morire, «ma si è salvato e si insedierà oggi», fa sapere il vicepresidente Mohammad Sarwar Danish. Sul terreno però sono rimasti 2 civili, 3 soldati e 6 miliziani. I feriti, in tutto una trentina, sono stati trasportati in tre ospedali della città, fra cui quello di Emergency. L'assalto è avvenuto in una zona considerata di massima sicurezza, nel quartiere di Darul Aman. La dinamica dell'assalto: un kamikaze, a bordo di un'auto imbottita di dinamite, si è fatto esplodere davanti all'ingresso dell'edificio per consentire l'ingresso di un commando di uomini armati. I soldati sono riusciti ad annientare parte del gruppo di fuoco, mentre altri mujaheddin tentavano di crearsi un nuovo varco nel Parlamento lanciando razzi contro le mura dell'edificio. Fallito il tentativo di ingresso, i talebani si sono rifugiati in un palazzo in costruzione a poche decine di metri, da dove hanno ingaggiato una battaglia a colpi d'arma da fuoco che si è conclusa dopo quasi due ore.
Quanto accaduto è stato in parte ripreso dalla tv satellitare di Kabul «Ariana»: gli operatori del network si trovavano infatti all'interno del Parlamento per l'investitura del nuovo ministro e hanno registrato le vibrazione delle esplosioni dell'autobomba e dei missili, così come il crepitio dei colpi durante la sparatoria. L'attacco terroristico è stato rivendicato dal portavoce dei talebani, Abihullah Mujahid, che ha ribadito la volontà di «tornare molto presto, questa volta per non fallire più». Stanekzai spaventa i terroristi soprattutto per la sua abilità diplomatica. Si è formato a Preston e ha perfezionato i suoi studi a Cambridge, ed è noto per aver guidato l'Alto Consiglio di Pace, creato dall'ex presidente Hamid Karzai per facilitare il processo di pace con i Talebani. Nella vicenda è emerso il ruolo del sergente Eisa Khan, 28 anni, che da solo avrebbe ucciso tutti e sei i terroristi: «Ho solo servito il mio Paese. Credo in un Afghanistan migliore da difendere con le armi se è il caso». L'assalto al Parlamento è stato condannato da più parti.
L'ambasciata americana a Kabul ha parlato di «uno sfacciato disprezzo per la democrazia e lo Stato di diritto», mentre il governo del Pakistan ha riaffermato la sua «determinazione a combattere il terrorismo in stretto coordinamento con il governo dell'Afghanistan». «Un gravissimo attacco alla democrazia» è il commento del segretario generale della Nato Stoltenberg e di quello dell'Onu Ban Ki-moon.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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