Kamala alla prova tv. La prima intervista è con l'aiuto del vice

Harris stanotte alla Cnn assieme a Walz. Definite le regole per il duello con Trump

Kamala alla prova tv. La prima intervista è con l'aiuto del vice
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Donald Trump è alle prese con nuovi problemi legali, mentre Kamala Harris torna in campagna elettorale con un blitz nello stato chiave della Georgia nella speranza di trasformare l'entusiasmo della Convention di Chicago in un solido vantaggio contro il rivale. Il suo tour in autobus si conclude stasera con un comizio a Savannah, in cui punta a contrapporre l'agenda «oscura e pericolosa» di Trump alla sua «visione ottimistica e patriottica per una nuova via da seguire». E durante la visita, la candidata democratica concede anche la prima (e molto attesa) intervista da quando Joe Biden si è ritirato. L'emittente prescelta è la Cnn, dove Harris comparirà alle 21 di questa sera ora di New York, le tre del mattino di venerdì in Italia: non si tratta tuttavia di una chiacchierata in solitaria, poiché con lei ci sarà anche il vice Tim Walz.

Proprio la decisione di essere affiancata dal governatore del Minnesota ha scatenato le critiche dei conservatori: è una mossa «debole», dicono, che mostra la «mancanza di fiducia nelle sue capacità politiche», come sottolinea Scott Jennings, ex assistente speciale del presidente George W. Bush.

Questo dopo che nell'ultimo mese gli attacchi repubblicani (ma non solo) contro Harris si sono concentrati sul fatto che non abbia concesso nessuna conferenza stampa o intervista. Trump, intanto, oggi farà campagna in Michigan, un altro campo di battaglia cruciale, dove è pronto a parlare soprattutto di economia e inflazione.

E all'orizzonte, per l'ex presidente Usa, si profila pure una nuova battaglia legale. Il procuratore speciale Jack Smith ha rivisto l'incriminazione contro il tycoon per il suo ruolo nell'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, tenendo conto della decisione della Corte Suprema sull'immunità.

Nell'atto di accusa sostitutivo nessuno dei quattro capi di accusa viene rimosso, ma la loro portata viene ridotta e si sottolinea che The Donald non aveva alcun incarico presidenziale assegnato dalla costituzione in merito alla transizione post-elettorale.

«L'imputato non aveva responsabilità ufficiali relative al procedimento di certificazione di voto, ma aveva un interesse personale a essere nominato vincitore delle elezioni», proseguono i documenti, dai quali viene rimosso il «co-cospiratore» Jeffrey Clark, ex funzionario del dipartimento di Giustizia. I legali di Trump, secondo Cnn, sono stati colti di sorpresa: si attendevano l'atto sostitutivo, ma credevano che sarebbe arrivato in autunno.

Il candidato repubblicano, invece, ha subito definito l'incriminazione una «farsa che la compagna Harris sta attivamente spingendo», parlando di «persecuzione di un rivale politico». L'azione di Smith, ha aggiunto, è «un tentativo di interferire con le elezioni e distrarre gli americani dalle catastrofi che Harris ha inflitto al nostro Paese».

E poi, ha rincarato la dose sottolineando che il suo tentato assassinio «da un certo

punto di vista è colpa di Biden e Harris». «Sono il loro rivale e stanno usando come arma il governo e il dipartimento di Giustizia contro di me - ha aggiunto - Non sono interessati alla mia salute e alla mia sicurezza».

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