Guerra in Ucraina

Kiev colpisce di nuovo in Russia. E gli Usa prendono le distanze

Attacco con un drone all'aeroporto di Kursk. Washington: "Non abbiamo fornito armi per attaccare fuori dall'Ucraina"

Kiev colpisce di nuovo in Russia. E gli Usa prendono le distanze

Attaccando Kursk, dopo l'assalto di lunedì agli aerodromi di Saratov e Ryazan, l'Ucraina ha voluto avvertire Mosca. Non è stato un obiettivo casuale quello bersagliato ieri mattina con i droni. Kiev è tornata a mettere il naso fuori dal proprio territorio, neutralizzando alcuni serbatoi di stoccaggio del petrolio e accanendosi su una località che fornisce buona parte del metallo per la costruzione e la messa a punto di blindati e carri armati. I filmati pubblicati sui social hanno mostrato una grande esplosione che ha illuminato il cielo notturno, seguita da un incendio nell'aeroporto da cui partono i bombardieri verso l'Ucraina. Kursk, 400mila abitanti a circa 160 km dal confine ucraino, è anche uno strategico snodo ferroviario che unisce Mosca a Kharkhov, con treni che collegano anche la città a Voronezh e Kiev.

La Russia adotterà «le misure necessarie per garantire la sicurezza in seguito ai continui attacchi terroristici di Kiev», afferma il Cremlino dopo il raid. Ma sono soprattutto interessanti le affermazioni del ministro per l'Energia Nikolaj Shulginov, che denuncia «un tentativo ucraino di creare un disastro ambientale. Ad appena una trentina di chilometri dall'agguato c'è la centrale nucleare di Kurchatov. Kiev sta per imboccare una strada di non ritorno». Affermazioni in parte condivise persino dall'ammiraglio statunitense James Stavridis, ex comandante supremo delle forze Nato, che in un'intervista a Bloomberg parla di «svolta pericolosa». Kiev mostra i muscoli, ma l'Occidente deve cercare di trattenere gli ucraini per ridurre il rischio di un coinvolgimento diretto della Nato». Ed ecco che, alla fine, arriva la discolpa esplicita del portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, che ci tiene a precisare l'estraneità di Washington: «Gli Stati Uniti non hanno fornito all'Ucraina armi per colpire fuori dal suo territorio, ma per difendere la sua sovranità dall'aggressione della Russia».

Sta di fatto che l'attacco di Kursk ha regalato una ventata d'ottimismo tra i soldati del comandante Zaluzhnyi, che ieri hanno ricevuto a sorpresa la visita del presidente Zelensky sulla linea del fronte nel Donbass. «La prossima volta ci incontreremo nelle nostre Donetsk e Luhansk ucraine, e sono sicuro, anche in Crimea», ha detto in un messaggio registrato davanti a una scritta vistosa a indicare che si trovava Sloviansk, a 40 km da Bakhmut, la città da mesi sotto assedio russo. La visita è avvenuta in coincidenza con la festa delle forze armate.

Anche ieri, nel 286° giorno di combattimenti, sono proseguiti i bombardamenti russi in Ucraina, con missili sulla città di Zaporizhzhia e nuovi massicci attacchi sulla regione di Kherson (ben 19 raid), dove è stato colpito l'edificio del servizio idrico e ucciso un impiegato di 43 anni. In serata raid missilistici su un impianto industriale a Krivoy Rog (Dnipro) e a Kramatorsk (Donetsk).

Nel Donetsk la compagnia privata di mercenari Wagner sta reclutando detenuti da mandare al fronte anche nelle carceri dei territori occupati. Già in un recente passato le milizie che fanno capo all'oligarca Evgenij Prigozin avevano reclutato nelle prigioni russe centinaia di uomini, mandati poi in prima linea come carne da cannone. Mosca quindi sarebbe a corto di soldati, ma anche di armi. Secondo Yuriy Ignat, portavoce del comando dell'aeronautica delle forze armate di Kiev, gli invasori avrebbero esaurito le scorte di droni iraniani. L'ufficiale ha sottolineato che «il primo lotto ricevuto dagli occupanti è terminato tre settimane fa». Mosca avrebbe ordinato a Teheran altri 2mila droni Shahed, dopo aver provato l'efficacia dei circa 400 lanciati sulle città e le infrastrutture ucraine. L'Iran però non ha ancora fornito i missili balistici richiesti da Mosca e forse non li fornirà.

Lo ha riferito al Guardian il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, sottolineando che i russi dispongono di missili per ancora due o tre attacchi massicci come quello di lunedì scorso.

Commenti