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Morra choc: "Colpa dei calabresi. Hanno votato la Santelli malata"

Il grillino attacca la presidente morta lo scorso ottobre. Fuoria dell'opposizione: vergogna, si dimetta subito

Morra choc: "Colpa dei calabresi. Hanno votato la Santelli malata"

Il grillino Nicola Morra, presidente della commisione bicamerale Antimafia, si avventura in un'ampia analisi interdisciplinare (scomoda discipline come la sociologia, la storia, l'orografia eccetera eccetera) sugli ultimi sviluppi dell'ultima inchiesta sulla 'ndrangheta calabrese e fa scoppiare il putiferio. Fra le tante parole in libertà che pronuncia il talebano del giustizialismo prestato alle istituzioni, quelle che provocano le reazioni indignate di molti esponenti del centrodestra sono quelle riferite a Jole Santelli, la presidente della Regione Calabria scomparsa il 15 ottobre scorso a 52 anni dopo una lunga malattia. «Sarò politicamente scorretto - è la premessa di Morra in merito -: era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c'era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev'essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso».

Un ragionamento «politicamente scorretto», dice lui. In realtà la politica non c'entra niente. C'entrano l'umanità, la pietas che si deve a chi non può replicare e difendersi. E anche il rispetto per la responsabilità individuale. Perché il «ragionamento» del presidente dell'Antimafia bicamerale si sviluppa a partire dall'arresto di Domenico Tallini, esponente di Forza Italia e presidente del Consiglio regionale calabrese. «Tallini - dice Morra - è stato il più votato nel collegio di Catanzaro, se non il più votato in Calabria. È la dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita». Per poi aggiungere le parole sulla Santelli.

Insomma, anche ammesso che Tallini sia colpevole e anche ammesso che «ogni popolo...», perché incasellare una persona defunta nella categoria populista, moralista e infamante della classe politica che si scelgono i popoli sporchi, brutti, cattivi, tonti o 'ndranghetisti o entrambe le cose?

Le reazioni, durissime, non si sono fatte attendere. «Questo signore, oltre che essere un parlamentare della Repubblica italiana è anche presidente della commissione parlamentare Antimafia. Indegno, dimettiti». Lo scrive su Facebook Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia. «Parole che fanno venire i brividi, affermazioni disgustose e cattive, unite alla diffamazione di un'intera regione - dice la capogruppo di Forza Italia alla Camera Mariastella Gelmini invitando a bloccare l'Antimafia fino alle dimissioni di Morra -. Un insulto intollerabile nei confronti dei calabresi, della compianta Jole Santelli, e di tutti coloro che lottano con forza e determinazione contro il cancro».

«Parole vomitevoli - scrive su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini -. Chiedo le immediate dimissioni di questo deficiente. Sbaglio? Un pensiero per la cara Jole Santelli».

Morra non si scusa e prova a contrattaccare. In serata replica su Facebook a chi lo invita a togliere il disturbo. «Salvini ed altri esponenti del centrodestra - sostiene il grillino - chiedono le mie dimissioni facendo un truffaldino taglia e cuci di mie dichiarazioni, strumentalizzandole. Ho parlato di dati di fatto. Se poi qualcuno vuole fare il taglia e cuci come fosse il vestito di Arlecchino faccia pure, ma non è informazione, non è giornalismo, non è verità».

E alla fine non si capisce se ce l'ha solo con gli avversari politici o anche con i giornalisti che hanno riportato le sue parole.

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