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Kim provoca il mondo con altri 4 missili. E Biden insiste sulle manovre militari

Lanciato anche un razzo balistico intercontinentale dopo i 23 di mercoledì. Gli Usa allertano l'Onu. Ma la Cina accusa: serve dialogo

Kim provoca il mondo con altri 4 missili. E Biden insiste sulle manovre militari

New York. Escalation senza precedenti da parte della Corea del Nord, che all'indomani del record registrato mercoledì con il lancio di almeno 23 missili in ventiquattr'ore, ha lanciato altri quattro missili, tra cui uno balistico intercontinentale. Tre missili a corto raggio sono stati lanciati dalla contea di Koksan verso il Mar del Giappone, secondo quanto riferito dai militari dei Seul, mentre prima c'è stato il lancio (fallito) del suo più avanzato missile balistico intercontinentale (Icbm).

Secondo fonti del governo sudcoreano, infatti, il sospetto è che si sia trattato di un Hwasong-17, testato per la prima volta con successo il 24 marzo scorso: i media statali di Pyongyang lo hanno definito un «potente deterrente per la guerra nucleare» e almeno teoricamente potrebbe portare l'intero territorio americano nel raggio di una testa nucleare. La preoccupazione che uno dei missili potesse sorvolare il Giappone ha spinto il governo ad attivare il sistema di allerta precoce, esortando i residenti nelle prefetture settentrionali di Miyagi, Yamagata e Niigata a mettersi al riparo: i funzionari in seguito hanno affermato che il missile non ha sorvolato il Paese e che è scomparso sull'acqua. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Adrienne Watson ha sottolineato che gli Usa «condannano fermamente» i test, in «violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu», che «aumentano inutilmente le tensioni e rischiano di destabilizzare la situazione della sicurezza nella regione».

Mentre al Palazzo di Vetro dell'Onu, a New York, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Albania, Irlanda e Norvegia hanno chiesto un incontro pubblico del Consiglio di Sicurezza per oggi. E il Joint Chiefs of Staff della Corea del Sud ha spiegato che i ripetuti lanci «sono una seria provocazione che danneggia la pace e la stabilità non solo della penisola coreana, ma anche della comunità internazionale». Dopo «le recenti provocazioni di Pyongyang», Washington e Seul hanno concordato di prorogare le esercitazioni militari congiunte su larga scala che dovevano terminare oggi. Le manovre, denominate «Vigilant Storm», sono iniziate lunedì e hanno coinvolto 240 aerei e migliaia di membri in servizio di entrambi i Paesi. «È stata una scelta sbagliata e molto pericolosa», ha affermato uno dei segretari del Comitato Centrale del Partito dei Lavoratori della Nord Corea, Pak Jong Chon, in relazione all'estensione delle esercitazioni. «La decisione irresponsabile di Stati Uniti e Corea del Sud sta spingendo la situazione attuale - causata da atti militari provocatori delle forze alleate - verso una fase incontrollabile». L'ultimo missile a corto raggio è stato lanciato circa un'ora dopo che Pyongyang ha minacciato di vendicarsi per la decisione delle forze armate sudcoreane e statunitensi di estendere le esercitazioni aeree. E anche la Cina ha criticato la mossa, sottolineando che non aiuta a risolvere le tensioni. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian ha esortato le parti «ad affrontare il cuore del problema della penisola e a creare le condizioni per un riavvio significativo del dialogo».

Secondo gli analisti, un fattore chiave che ha provocato il record di lanci da parte di Kim Jong-un è da ricercare proprio nelle esercitazioni militari statunitensi e sudcoreane in corso, ma gli esperti hanno anche avvertito che il leader del Nord si sta preparando a un altro test nucleare.

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