«Le elezioni non sono ancora decise», esclama all'ultimo comizio Sebastian Kurz, ex cancelliere ed ex enfant prodige della politica austriaca. In realtà è lui - nonostante la caduta fragorosa del suo governo, quattro mesi fa, in seguito allo scandalo Ibizagate - il grande favorito al voto anticipato di oggi. Un'elezione in cui l'unica cosa che sembra chiara è che l'ex cancelliere sarà anche il nuovo cancelliere, mentre tutto il resto - a cominciare dalle coalizioni di governo - è un rebus assoluto. I sondaggi sono dalla parte del giovane Kurz, assegnando ai popolari dell'Oevp da lui guidati un risultato intorno al 35% dei consensi, mentre l'Spoe è data intorno al 22%, che se confermato per i socialdemocratici sarebbe il peggior risultato in un rinnovo del Nationalrat. E mentre i Verdi sono quasi certi di rientrare nel Parlamento sull'onda delle manifestazioni contro i cambiamenti climatici con il 13% dei voti, e mentre i liberali di Neos potrebbero mettere a segno il 10%, il grande punto interrogativo riguarda l'Fpoe, il partito dell'ultradestra: gli ultimi rilevamenti danno la formazione di Norbert Hofer intorno al 20%, 6 punti in meno rispetto alle consultazioni del 2017. C'è chi pensa che per loro potrebbe andare anche peggio.
A pesare non sono solo gli ultimi scandali su una storia di «spese pazze» in cui è coinvolto l'ex leader nonché ex vicecancelliere Heinz-Christian Strache, ma lo scandalo del video realizzato a Ibiza e diffuso a maggio, in cui si vede lo stesso Strache offrire ad una presunta ereditiera russa appalti pubblici in cambio di aiuti elettorali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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