«Se avrò l'incarico di formare il governo, andrò incontro a tutti i partiti. Voglio dare il mio contributo affinché tutti insieme rimettiamo al centro la Repubblica». Sebastian Kurz sfonda il tetto del 35 per cento e vola oltre il 37. I popolari Oevp stravincono le elezioni politiche in Austria incassando il miglior risultato dal 2002 ma avranno sempre bisogno di un alleato, o anche di più di un alleato, per governare. Ma Kurz al momento non si sbilancia e rilascia affermazioni «ecumeniche» per lasciarsi aperte tutte le porte.
Abbastanza prevedibile il crollo dell'ultradestra. Il Partito della Libertà (Fpoe), gli ex alleati di Kurz, paga lo scandalo Ibiza-gate e precipita di dieci punti scendendo al 16, il peggior risultato dal 2006. I socialdemocratici, Spoe, continuano a scendere e con il 21,7 segnano il peggior risultato di sempre. Bene i Verdi che dopo la debacle del 2017 rientrano in Parlamento dalla porta principale con un buon 14 per cento. Per i liberali di Neos ha votato il 7,8 per cento degli elettori, mai così tanti da quando si presentano.
I risultati offrono due certezze e un'incognita. Il mazziere resta ovviamente Kurz, a lui tocca dare le carte. Ma grazie al sistema proporzionale austriaco che non prevede premi di maggioranza, il leader enfant prodige avrà comunque bisogno di un alleato che non sarà l'ultradestra. Le ipotesi sul tavolo sono la nascita di una Grosse Koalition tra popolari e socialdemocratici, popolari e Verdi oppure una coalizione tra popolari, verdi e i liberali di Neos. Ma il leader dei Verdi Werner Kogler ha già messo le mani avanti. L'alleanza con Kurz sarebbe possibile, avverte il verde, soltanto se il giovane leader fosse disponibile «a un'inversione di rotta e a un cambiamento radicale delle sue politiche».
Alle elezioni anticipate si è arrivati per lo scandalo che aveva come protagonista il leader della destra radicale austriaca, l'ex vice cancelliere Heinz Christian Strache. Il leader politico è stato travolto dalle polemiche dopo la diffusione del video girato in una villa a Ibiza nel quale prometteva di far vincere appalti in cambio di denaro a una sedicente nipote di un oligarca russo.
Affaire che aveva costretto non soltanto Strache ma tutto il governo a dimettersi e Kurz il 18 maggio scorso aveva indetto elezioni anticipate. Da allora l'Austria è stata guidata da un governo ad interim al timone la magistrata Brigitte Bierlein.
Kurz però evidentemente è rimasto indenne rispetto allo scandalo che ha travolto i suoi ex alleati.
Subito dopo la diffusione dei primi exit poll Harald Vilimski, il segretario generale del Partito della Libertà, ha annunciato che l'estrema destra non intende tornare al governo con i conservatori di Kurz ma andrà all'opposizione. Insomma il Fpoe ha preferito subito farsi da parte per evitare che fosse Kurz a chiudere la porta.
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