Elezioni Regionali 2015

Ladylike: da Bersani a Renzi fino al flop in Veneto

La fulminea carriera di Alessandra Moretti, tra gaffes e passi falsi. L'ultimo prima del voto: "Vinceremo 7 a 0"

Ladylike: da Bersani a Renzi fino al flop in Veneto

“Ho 41 anni, sono nata e cresciuta a Vicenza. Oggi sono avvocato e mamma di due figli. Mi sono appassionata alla politica fin da ragazza e ho scelto di studiare Giurisprudenza”. Con queste poche parole Alessandra Moretti si presenta, nel suo sito online, agli elettori veneti.

Come ricorda lei stessa la sua fulminea carriera politica ha inizio nel 2008 quando diventa vicesindaco e assessore all’Istruzione della sua città nella seconda giunta guidata dal sempreverde Achille Variati. Da allora, la Moretti di strada ne ha fatta parecchia ma i veneti hanno bocciato la sua bramosia di successo concedendole un misero 22,7% a fronte del 50,2% dato a Luca Zaia. Nel 2012, infatti, diventa portavoce del comitato di Pier Luigi Bersani per le primarie che vedono sconfitto quel Matteo Renzi che due anni dopo la candiderà capolista alle Europee. È proprio il buon risultato del Pd ottenuto nel verde Veneto (37,5%) la spingono a lasciare il seggio di Bruxelles nella convinzione di poter strappare la Regione al Veneto, confortata anche dalla candidatura di disturbo del “ribelle” sindaco di Verona Flavio Tosi. La Moretti, convertita al renzismo, il 29 maggio con un tweet si sbilancia in un pronostico che in queste ore si rivela un autogol: “Sono convinta che alle Regionali faremo un 7-0 e quello in Veneto sarà il golden goal”. Peccato che i numeri dei risultati definitivi siano impietosi e la vedano perdente in tutte le province. Il dato più clamoroso è la sconfitta con distacco di 20 punti percentuali a favore del governatore uscente proprio nella sua Vicenza, mentre in provincia il divario aumenta di 7 punti percentuali (57 a 20). Significativa è anche la sconfitta subita nella tradizionalmente rossa Venezia che le assegna un 30%, dato leggermente superiore alla media regionale, ma comunque assai inferiore rispetto al 43% preso da Zaia in una città dove probabilmente le comunali saranno vinte dal candidato Pd Felice Casson.

La Moretti paga un duro prezzo per le sue clamorose gaffes collezionate durante la sua campagna elettorale. Le più famose sono senza dubbio quelle fatte nel corso delle due interviste rilasciate al Corriere.it. Nella prima lei si autodefinisce una “ladylikes” che cura il proprio corpo andando dall’estetista almeno una volta alla settimana, mentre nella seconda dichiara che un anziano che vive da solo, con la pensione minima, potrebbe benissimo arrotondare accogliendo un profugo nella propria casa. Non paga della gaffe commessa cerca di mettere una pezza che è peggio della toppa attaccando i giornalisti. "Una menzogna ben orchestrata - dal giornalismo di destra - da Libero a Il Giornale, passando da La Gabbia -, cavalcata da movimenti come Forza Nuova e su cui sono scivolati perfino gli autori di Maurizio Crozza. Eppure bastava riascoltare la chiacchierata che ho fatto con David Parenzo sulla proposta del prefetto di Venezia. La trovate sul sito del CorriereTV e sfido chiunque a indicarmi il minuto esatto in cui io avrei formulato inviti e consigli di questo tipo”, scrive la Moretti su Facebook. Peccato che, riascoltando l’intervista, si può solo notare come lei perda senza ombra di dubbio alcuno la sfida. Ultima ma non meno importante è la figuraccia fatta sulla qualità della sanità veneta. Sempre su Facebook, Ladykes il 19 maggio scrive di aver ricevuto una telefonata del ministro della Salute Beatrice Lorenzin in cui veniva informata dei ritardi nelle liste d’attesa e di altri disservizi.

Tutto falso ovviamente, la Lorenzin è a casa in attesa di partorire e certo non stava pensando a chiamare la Moretti tanto è vero che dopo poche ore il post viene rimosso. A urne chiuse non ci resta che attendere la prossima competizione elettorale nella quale sarà impegnata Ladylikes per scoprire quali saranno le nuove gaffes…

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