L'affondo dei democratici: "Vuole l'America bianca"

La leader Pelosi contro il piano sui dreamers, E il presidente invita la vittima di una gang

L'affondo dei democratici: "Vuole l'America bianca"

Un discorso per unire su un piano che divide. Indiscrezioni della vigilia rivelano che il presidente userà parole compassionevoli stanotte, quando aprirà il capitolo immigrazione nel suo one-man-show di sessanta minuti sullo stato dell'Unione. E in effetti decisivo sarà il tono che Donald Trump utilizzerà per affrontare una delle questioni in cima all'agenda della Casa Bianca ma che più spacca il Congresso e il partito repubblicano al suo interno, tanto da aver provocato lo shutdown del 20 gennaio. Perciò il partito preme perché The Donald parli in maniera bipartisan. Perché sul tavolo c'è il tentativo di un'intesa cruciale: la concessione della cittadinanza a 1.8 milioni di clandestini (tra cui 700mila dreamers, arrivati negli States da bambini e tutelati fino a settembre da un decreto di Obama) in cambio del finanziamento da 25 miliardi per il muro al confine con il Messico, oltre all'abolizione della lotteria per le green card e lo stop ai ricongiungimenti di parenti che non siano coniugi o figli minorenni. Se sulla questione non si troverà l'accordo entro l'8 febbraio, scadrà la proroga del rifinanziamento che manda avanti le attività amministrative del governo. E sarà shutdown, una nuova paralisi delle attività federali.

Che l'impresa sarà ardua lo sanno soprattutto i repubblicani. Jonathan Horn, l'uomo dietro ai discorsi di George W. Bush, sa che nell'arco di poche ore, con la potenza di un tweet o con qualche dichiarazione a braccio, The Donald rischia di mandare all'aria anche le intenzioni migliori di un discorso dai toni concilianti. Intanto il presidente è già sotto attacco da parte dei democratici. Nancy Pelosi, leader democratica alla Camera, ha liquidato il piano sull'immigrazione con un ironico «make America white again», gioco di parole sull'America bianca, più che grande, nei sogni del leader che invoca America First.

Ad ascoltare il discorso del presidente, invitata proprio dalla Casa Bianca, sarà la madre di una vittima delle gang ispaniche che The Donald usa spesso a esempio sulla necessità di innalzare il muro al confine con il Messico.

Evelyn Rodriguez ha subìto lo strazio di una figlia, Kayla, uccisa a 16 anni dalla feroce Ms-13, la banda fondata a fine anni Ottanta da rifugiati ecuadoriani e che ora conta 10mila adepti, prevalentemente centramericani, e semina il terrore negli States. In platea ci saranno oltre una ventina di dreamers, quasi tutti chiamati in causa dai democratici. Tranne uno, voluto dal deputato repubblicano della Florida Carlos Curbelo.

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