L'agroalimentare vale 710 miliardi. Prandini: "Tutelare le nostre filiere"

Gesmundo: "Dare un futuro agli agricoltori"

L'agroalimentare vale 710 miliardi. Prandini: "Tutelare le nostre filiere"
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Il cibo è diventato la prima ricchezza d'Italia, con una filiera agroalimentare allargata che vale 707 miliardi di euro, più di venti manovre finanziarie. È quanto emerge dall'analisi Coldiretti presentata all'apertura del XXIII Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione. Un patrimonio che occupa 4 milioni di persone e coinvolge 700mila imprese agricole. "La nostra agricoltura è un motore insostituibile di crescita, capace di generare valore, occupazione e identità", ha dichiarato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini (in foto), sottolineando che "il cibo è il simbolo più riconoscibile del Made in Italy nel mondo" e, pertanto, "la nostra filiera va difesa con determinazione in un momento segnato da guerre, tensioni commerciali e cambiamenti climatici".

L'Italia primeggia per valore aggiunto agricolo in Europa, con oltre 42 miliardi nel 2024, e per valore per ettaro, quasi il doppio della Francia. A trainare il comparto è l'export, salito a 42,5 miliardi nei primi sette mesi del 2025, con l'obiettivo di raggiungere i 100 miliardi entro il 2030. Ma non mancano le criticità: dai danni del maltempo e della siccità alla crisi del grano, "dove le speculazioni hanno fatto crollare i prezzi sotto i costi di produzione".

Ad aprire i lavori, il segretario generale Coldiretti Vincenzo Gesmundo ha richiamato la portata storica delle sfide globali. "Saranno gli storici, un domani, a dire se stiamo vivendo un passaggio o un vero stravolgimento. L'intelligenza artificiale, se lasciata nelle mani di pochi, rischia di trasformare l'uomo in strumento della tecnologia". Gesmundo ha denunciato "una politica indebolita, che ha smarrito la capacità di orientare e rassicurare: non è accettabile che sette agricoltori su dieci in Europa abbiano perso il senso del futuro".

Di fronte a guerre, dazi e crisi di fiducia, Coldiretti propone un modello di sovranità alimentare fondato su qualità, sicurezza e reciprocità nelle regole. Secondo il rapporto Coldiretti/Censis, il 79% degli italiani considera l'autosufficienza alimentare una priorità strategica. "Difendere il reddito degli agricoltori e la trasparenza verso i consumatori significa difendere il Paese", ha ribadito l'organizzazione.

Il Forum ha dedicato ampio spazio anche al tema dei cibi ultra-processati, con l'84% degli italiani che li considera pericolosi. "I cibi ultra-formulati stanno compromettendo il futuro dei nostri ragazzi", ha ammonito Gesmundo. Prandini ha sottolineato che "educare al cibo significa costruire salute, rispetto e speranza per il domani. Con il Manifesto di Udine chiediamo più prodotti a chilometri zero nelle mense e programmi di educazione alimentare nelle scuole".

Nel confronto finale, Federico Vecchioni, presidente di BF, e Carlo Cimbri, presidente di Unipol, hanno evidenziato la necessità di un nuovo rapporto tra agricoltura e finanza.

"La componente finanziaria deve essere uno strumento del piano industriale, non il fine", ha spiegato Vecchioni. Per Cimbri, "serve una cultura del capitale: l'agricoltura può crescere solo con imprese più strutturate e capitalizzate, capaci di competere e restare italiane".

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