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L'allarme di Berlusconi: "Adesso è prioritario salvare le aziende"

Il leader avverte il governo: no alla decrescita felice. Gelmini: "Responsabili sì, cretini no"

L'allarme di Berlusconi: "Adesso è prioritario salvare le aziende"

Forza Italia continua a pungolare governo e maggioranza. Serve agire sui due fronti (sanitario ed economico) con maggior intelligenza e incisività, dicono gli azzurri. A cominciare dallo stesso leader Silvio Berlusconi che ieri, intervistato da Mario Giordano nel corso di Fuori dal coro, ha spiegato che non va perso un minuto e non bisogna lasciare indietro nessuno.

«In una recessione così grave - spiega il fondatore di Forza Italia - , ogni chiusura, ogni fallimento ne mette in moto altri. Significa meno occupati, meno consumi, meno mercato per le aziende e così via». Nel corso della trasmissione Berlusconi ha ricordato il caso dell'imprenditore che si è tolto la vita. «Per un imprenditore vero l'azienda è la sua vita; i suoi collaboratori sono la sua famiglia; il suo lavoro non è solo un modo per procurarsi un reddito, ma significa costruire qualcosa di importante per sé, per i propri discendenti, per i propri collaboratori, per la collettività».

Berlusconi ricorda che il suo partito si è astenuto da polemiche di parte («non è di questo che gli italiani ora hanno bisogno»). «Ma - ha precisato - nessuno deve scambiare il nostro senso di responsabilità per disponibilità a sostenere una formula politica palesemente inadeguata. Non è più la stagione dell'uno vale uno, della decrescita felice, di ministri e viceministri che non hanno mai lavorato seriamente nella loro vita e un giorno si ritrovano a guidare un grande Paese».

Quale esempio lampante il leader azzurro porta il caso delle mascherine. «L'ideologia grillina dimostra nell'emergenza tutta la sua inadeguatezza - dice -. Basta la questione del prezzo delle mascherine fissato a 50 centesimi. Secondo loro doveva servire a evitare speculazioni su un bene diventato di prima necessità. Invece ha semplicemente fatto sparire le mascherine dalle farmacie. Questi del governo non conoscono neppure le regole fondamentali del mercato».

«Responsabili sì, cretini proprio no» gli fa eco Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, in un colloquio con Il Foglio sul tema del Decreto Liquidità che approda oggi in Commissione bilancio. «Noi sullo stop al saldo e all'acconto dell'Irap abbiamo fatto un'apertura di credito al ministro Gualtieri. Ma al tempo stesso ci aspettiamo che vengano accolte almeno tre nostre proposte: manleva per le banche, fissare tempi certi per l'erogazione dei prestiti (che non arrivino a babbo morto quando le imprese sono ormai fallite) e allungare la durata dei prestiti da sei a dieci anni».

«Del resto - prosegue - senza i nostri voti, lo scostamento di bilancio non sarebbe passato con la maggioranza qualificata né alla Camera né al Senato. E d'altronde anche Giuseppe Conte ci ha riconosciuto un senso di responsabilità. Solo che la responsabilità non è per salvare il governo, ma il Paese».

Sul fronte del partito, Silvio Berlusconi ha chiamato a far parte del coordinamento di presidenza di Forza Italia: Marco Bestetti, Enrico Pianetta, Catia Polidori, Michaela Biancofiore, Renato Brunetta, Giorgio Mulè, Andrea Mandelli, Maurizio Gasparri e Alessandro Cattaneo.

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