Coronavirus

L'Alto Adige guida la rivolta delle Regioni. Già aperti tutti i negozi

Kompatscher: "Roma esita, facciamo da noi" Il ministro Boccia: "Impugneremo la legge"

L'Alto Adige guida la rivolta delle Regioni. Già aperti tutti i negozi

I presidenti delle Regioni rompono gli indugi. Dopo le riaperture parziali in Calabria, ieri è sceso in campo l'Alto Adige che, in una riunione notturna, ha emesso un'ordinanza anticipando i tempi per la ripresa delle attività produttive, commerciali e turistiche. Un passo che sarà presto seguito dal Friuli-Venezia Giulia, Marche, Sardegna e altre regioni, seppure con tempi diversi. Alla fine, gran parte dei governatori, toccando con mano la grave situazione economica sul territorio, stanno procedendo con un calendario proprio, che non è quello del governo.

«Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure ha detto il governatore alto atesino Arno Kompatscher abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo». Oggi, in base all'ordinanza emessa a Bolzano, possono aprire tutte le attività produttive, artigianali e commerciali. Lunedì sarà la volta dei servizi alla persona, come parrucchieri ed estetisti, dei ristoranti e dei bar, delle attività artistiche e culturali, musei e biblioteche compresi. Il 25 maggio sarà messa la parola fine al lockdown con la riapertura delle strutture ricettive e degli impianti a fune, dando via libera al turismo.

«La crisi è stata una grande sfida per tante categorie, dalle famiglie alle imprese, e le prossime settimane saranno comunque difficili - ha affermato Kompatscher -. La legge forse delude alcune aspettative, ma è stato giusto proseguire insieme su questa strada». La ripresa delle attività sarà «condizionata dall'osservanza rigorosa e responsabile delle misure di sicurezza». Il testo dell'ordinanza prevede infatti il divieto di assembramento, l'osservanza di una distanza di due metri, un adeguato rapporto tra superficie e persone per tutte le attività economiche. I cittadini saranno liberi inoltre di circolare in tutta la regione, mentre gli spostamenti in altre regioni saranno permessi per ragioni di lavoro, salute e urgenza. Ma non solo: se Austria e Svizzera lo consentiranno, sarà possibile pure varcare i confini.

La decisione di Bolzano non è andata giù al governo che ha annunciato di voler impugnare l'ordinanza, come ha già fatto con la Calabria. «Prendo atto ha detto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia - che la Provincia Autonoma di Bolzano ha inserito nella sua legge che si adeguerà alle linee guida nazionali ed è un segnale di grande responsabilità. Tuttavia, poiché ha deciso di aprire ugualmente alcune attività commerciali pur in assenza delle linee guida sul lavoro, il governo non può fare altro che impugnare il provvedimento, limitatamente alle parti in contrasto con le regole sulla sicurezza sul lavoro». Kompatscher ha gettato acqua sul fuoco cercando di smorzare le polemiche: «Nessuno strappo con Roma, erano informati. Abbiamo inviato il testo della legge con la richiesta di eventuali suggerimenti. La nostra è una ripresa in sicurezza che coinvolge tutti i cittadini per una responsabilità comune».

Sul calendario delle riaperture è intervenuto anche il governatore emiliano Stefano Bonaccini, che è il presidente della Conferenza delle Regioni. «Abbiamo chiesto che dal 18, visto che il 17 scade il decreto del Governo, le Regioni possano decidere in autonomia - ha ribadito Bonaccini -. Bisogna fare cose giuste ma anche rapide, il tema della ripartenza nella sostenibilità è fondamentale a partire da infrastrutture, materiali e immateriali.

Dico che il Governo deve accelerare, dare una mano a grande industria ma anche alla piccola e media impresa, che se non ha liquidità e accesso al credito sarà spazzata via».

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