«Ho indossato la veste da inquirente fino a farmi insultare. Merito oggi attenzione, poiché quel che si è dimostrato non era certo una mia competenza»: sono le parole di Annarita Lo Mastro, mamma di David Tobini, caduto in Afghanistan il 25 luglio 2011. Il figlio era un parà della Folgore, morì colpito da un proiettile, inizialmente si disse sparato da un'arma dei talebani. Oggi esce una verità diversa. Secondo una perizia fatta dall'esperto balistico Paride Minervini, infatti, il militare potrebbe essere morto per «fuoco amico».
A spiegarlo è l'avvocato Paolo Pirani. «Ciò che la perizia ha fatto riscontrare - spiega - è che il proiettile che colpì David era un calibro 556 Nato, in dotazione anche alle forze armate italiane. Ciò che abbiamo portato avanti è la dimostrazione che sono possibili una serie di attività di prova che fino a oggi non erano state eseguite e, quindi, il fascicolo non deve essere chiuso perché emerge storia differente».
Le parole del legale sono chiare: «Il figlio di Anna Rita non fu colpito da davanti come si è sostenuto sin dall'inizio. Attraverso la perizia di Minervini si è visto che il proiettile ha deviato colpendo un bullone dell'elmetto e lo struscio deriva dal doppio tramite. Quindi, il colpo viene da dietro. Adesso l'indagine dovrà dimostrare chi c'era dietro David e perché il colpo partì. Può essere stato un fatto accidentale, ma è il momento di capire, soprattutto per la madre, perché la verità non fu detta subito». Per l'avvocato è un dovere verso David e tutti coloro che sono in guerra e nei confronti di una mamma «che ha sempre chiesto che venissero fatti accertamenti mai fatti».
Annarita ha peraltro chiesto di rendere alla Difesa la medaglia d'argento che fu conferita al figlio post mortem. Ma la risposta dal ministero non è ancora arrivata.
«Voglio che venga tolta quella macchia sulla divisa di David - spiega al Giornale - dopo aver depositato atti su atti, non ultimo la dimostrazione di Paride Minervini, l'unico balistico in Italia che ha potuto ricostruire la scena del crimine, con armi e munizioni compatibili a quel 25 luglio». La magistratura ordinaria sta portando avanti l'indagine, ma ora anche la Procura militare vuol far luce sulla vicenda. Negli uffici di via delle Milizie è stato aperto un fascicolo che tra i capi di imputazione inserisce anche l'omicidio colposo. Per ora non ci sono iscritti nel registro degli indagati, ma cosa certa è che la perizia potrebbe dare una svolta al caso.
La mamma coraggio ha scritto una lettera aperta, toccante e commovente all'avvocato Pirani. L'ha scritta ieri, nel giorno della festa della Repubblica. Lei, che tanto ha combattuto per la verità, per dare un senso all'aver donato la vita di un figlio alla Patria, per ricordare, lei che accolse la bara di David con il suo basco in testa, a Ciampino, facendo il saluto militare, che prima di ogni dovere ne esiste uno più grande, quello nei confronti di una mamma.
«Caro avvocato - ha scritto Annarita - la sua onestà è stata pari alla mia nel cercare la verità, senza che l'affetto per David potesse inquinare l'obiettività dei fatti.
Comunque vada questo 7 (giorno in cui ci si batterà contro l'archiviazione ndr) sappia che la decisione di una giustizia o una ingrata ingiustizia non scalfirà la sua professionalità e preparazione. Sarà per altro se falliremo ancora una volta». Ma in quel caso le lacrime amare di chi pianse David senza proferir parola, peseranno ancor più sulle coscienze.
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