Lamborghini resta in Italia: "Così ho convinto i tedeschi a non lasciare Sant'Agata"

Il sindaco azzurro dietro la decisione del colosso Audi «La sinistra invece aveva messo persino l'Imu sui loculi»

Lamborghini resta in Italia: "Così ho convinto i tedeschi a non lasciare Sant'Agata"

«È stata dura ma alla fine ce l'abbiamo fatta». Giuseppe Vicinelli, sindaco di Sant'Agata Bolognese, ancora non nasconde la soddisfazione per essere riuscito a convincere - con il contributo delle istituzioni locali e nazionali - il colosso Audi a costruire il Suv Lamborghini, proprio nella sua cittadina. È vero, Ferruccio Lamborghini costruiva i suoi bolidi proprio a Sant'Agata, ma la nuova controllante tedesca Audi stava pensando di spostare la produzione del nuovo modello a Bratislava in Slovacchia dove la casa di Ingolstadt fabbrica già i suoi sport utility vehicle .

Sulla firma del contratto, come il solito, fu il premier Matteo Renzi a metterci il faccione. Ma è anche merito di persone come Vicinelli se i tedeschi di Audi si sono convinti che una Lamborghini, per essere tale, deve essere prodotta a Sant'Agata. «È un investimento da 800 milioni di euro e si creeranno oltre 500 posti di lavoro, tutti i 7mila abitanti del Paese ne beneficeranno». Le attività commerciali sono già ripartite da tempo e i prezzi dell'immobiliare a Sant'Agata hanno ripreso ad aumentare in vista dello sviluppo futuro della città. Ora, però, Vicinelli ha un altro problema: Audi ha già destinato al Comune 8 milioni di euro come anticipo degli oneri di urbanizzazione per il raddoppio dello stabilimento che passerà da 80mila a 150mila metri quadrati, ma il patto di Stabilità interna frena la giunta comunale. «Non riesco a cantierare le opere idriche e una rotatoria nonostante abbia già raggiunto gli accordi per gli espropri e anche le imprese pronte alla realizzazione perché, nonostante il Comune sia in attivo, non può investire. Me ne sono già lamentato con la Regione», sottolinea.

Trovare un Comune in attivo anche in Emilia non è facile, ma Sant'Agata ha una particolarità: è l'unico Comune del «Triangolo rosso» ad avere un sindaco di centrodestra, per la precisione di Forza Italia. Vicinelli, infatti, ha spezzato il dominio del Pci-Pds-Pd l'anno scorso grazie a un sostegno impensabile. I grillini, convinti delle sue proposte, hanno rinunciato a presentarsi e hanno votato la sua lista civica. «Anche questa è stata una dura battaglia, ma l'abbiamo vinta perché la gente era stufa di pagare pure l'Imu sui loculi al cimitero». Con le controllate del Comune in dissesto la precedente amministrazione aveva imposto un balzello pure sul caro estinto: 42 euro di Imu. Un prelievo che ha indignato la popolazione e ha convinto la maggioranza dei santagatesi a votare per Vicinelli. Che, appena insediatosi, ha seguito il metodo Cottarelli (l'uomo della spending review silurato da Renzi). Ha chiuso tre controllate, ha messo i rispettivi servizi pubblici a gara e ha risparmiato in modo da abbassare le imposte.

Un orientamento che gli è valso non poche critiche da parte dell'establishment della sinistra locale. «Generalmente chi denuncia sprechi e interessi poco trasparenti in Italia è trattato come un eroe, qui in Emilia ti danno del fascista perché ti opponi al partito e, soprattutto, perché stronchi le carriere di chi, dopo il mandato elettorale, vuole riciclarsi in qualche partecipata» o in qualche cooperativa, rimarca. Vicinelli, però, continua imperterrito e non si lascia intimidire.

Per la sua città ha programmi ambiziosi: chiudere le due controllate comunali rimaste, ammodernare e costruire asili e scuole e rilanciare il paese come meta turistica. «Ogni anno circa 60-70mila persone visitano la Lamborghini, vogliamo portarli in centro città con un nuovo museo archeologico e uno dedicato a Nilla Pizzi». Anche lei di Sant'Agata.

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