Roma - «La Rai chiarisca se risponde al vero che alcune sigle sindacali, una in particolare, vengano privilegiate e favorite negli inviti ai talk show, creando una situazione di forte squilibrio e un danno al pluralismo». Domanda tanto ufficiale quanto retorica quella di Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai. La risposta è «sì» e Anzaldi, che è un esponente Pd di stretta osservanza renziana, lo sa bene. Se annuncia una interrogazione parlamentare è solo per fare emergere il caso. «Secondo quanto è possibile appurare - spiega - verificando la partecipazione di ospiti sindacali nelle trasmissioni di approfondimento delle reti Rai, sia in prima serata che nelle altre fasce orarie, sembrerebbe che alcuni rappresentanti sindacali siano ospitati in via preferenziale in un gran numero di puntate, mentre altri di sigle diverse possano contare le loro partecipazioni appena sulle dita di una mano».
Nomi e dati non li cita, ma sono conosciuti nel mondo sindacale. La confederazione onnipresente è la Cgil e in particolare la Fiom, sigla dei metalmeccanici ed incarnazione lavorista della sinistra radicale. Il sindacalista più televisivo è Maurizio Landini, finito più volte sotto accusa per l'eccesso di presenze tv. Un anno fa la Cisl contò 17 apparizioni in 3 anni a Piazza Pulita , che è su La7. Ma la Rai non è da meno visto che - secondo i dati di Dagospia - sul terzo canale in prima serata il rapporto è 9 presenze Cgil contro una Cisl e zero Uil. Dati riferiti a Ballarò conduzione Giannini, anche se la precedente, spiegano i sindacalisti, non è da meno. Agorà , da inizio stagione, ha ospitato 20 volte la Cgil, due la Cisl e una la Uil. Solo Landini ha accumulato cinque presenze e ha distanziato il suo segretario generale Susanna Camusso, che si è fermata a due.
La mossa di Anzaldi arriva dopo anni di lamentele delle altre sigle sindacali. Fino a ieri ignorate dalla maggioranza di centrosinistra. Durante la vertenza Fiat la Uilm e la Fim Cisl denunciarono che l'unica voce sindacale che si sentiva in televisione era quella delle tute blu Cgil, che erano contro l'accordo. Dalla narrazione televisiva della vicenda Fiat - denunciavano in particolare i metalmeccanici Uil - emergeva un sindacato totalmente contrario. Peccato che poi l'accordo sia passato.
Ieri i metalmeccanici Fim hanno lodato l'iniziativa di Anzaldi. «Le tute blu non hanno una sola voce, tantomeno quella del segretario della Fiom, la cui esposizione mediatica supera il minutaggio televisivo di tutto il sindacalismo italiano e che è seconda solo a quella del presidente del Consiglio».
Il fatto che Anzaldi sia un esponente Pd vicinissimo al premier Renzi fa pensare che anche quel poco che restava della simpatia del rottamatore per Landini sia evaporato. E che l'altolà all'eccesso di presenze tv del sindacalista, leader ideale della sinistra radicale, sia anche un modo per cercare di non trasformare la Rai in un trampolino di lancio per uno Tsipras italiano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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