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L'Anm boccia il governo sulla riforma della giustizia

Magistrati contro la proposta di Palazzo Chigi: nessun intervento di ampio respiro e norme punitive legate a logiche desuete

L'Anm boccia il governo sulla riforma della giustizia

Bocciatura netta della riforma della giustizia da parte dell'Anm, l'associazione nazionale dei magistrati. Le toghe accusano il governo di aver dato vita a una normativa frutto di eccessivi compromessi e gravata dai veti incrociati dei gruppi di pressione.

Secondo il sindacato, Renzi porta avanti una riforma che bada troppo ai toni entusiastici e agli spot senza centrare i punti strutturali necessari al miglioramento del lavoro della magistratura in Italia. Punti che però la stessa Anm tralascia di approfondire. Quello che invece si sottolinea con forza è il rifiuto dei magistrati ad apparire come la causa dell'inefficenza della giustizia italiana: se abbiamo le cause con l'iter più lungo d'Europa la colpa per loro non va quindi attribuita alla magistratura che ribatte "solo l'impegno straordinario dei magistrati e del personale di cancelleria ha potuto contenere i danni maggiori e perfino ridurre in molti casi l'arretrato, grazie a una produttività eccezionale".

Parere neagativo anche per la stretta sulle intercettazioni e sulla loro pubblicazione negli atti giudiziari (potranno essere disposte solo su autorizzazione del gip). Non abbastanza severe sono giudicate invece le norme sui nuovi reati di falso in bilancio e di autoriciclaggio che rischiano di diventare norme di facciata inefficaci per combattere la corruzione e la criminalità organizzata che i magistrati vedono come il nemico numero uno del sistema paese.

L'unico punto su cui le toghe sembrano favorevoli è la riforma del diritto civile con l'introduzione, tra le altre cose, della figura del mediatore civile, già presente in molte altre normative europee.

Per concludere l'Anm "non pone veti ed è pronta a discutere di tutto, ma non potrà tacere di fronte all'inefficacia di una riforma della giustizia definita rivoluzionaria e che invece, se tali linee fossero davvero confermate, si ridurrebbe a interventi di scarso respiro e a norme punitive, ispirate a logiche che credevamo appartenere al passato".

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