
«Mai più la guerra». In Ucraina, nella Striscia di Gaza, in ogni angolo del mondo, lacerato da quella che Francesco chiamava «la terza guerra mondiale a pezzi». È il primo Regina Caeli di Papa Leone XIV, recitato ieri mattina dalla Loggia delle Benedizioni, in piazza San Pietro, eccezionalmente cantato (non era accaduto negli ultimi pontificati). Una grande folla lo attende festante tra i due bracci del Colonnato del Bernini. Oltre 100mila fedeli gridano «Leone, Leone». Ed ancora: «Viva il Papa, viva il Papa». La tenda rossa viene aperta alle 12 in punto, Papa Prevost si affaccia sorridente e sbracciando le mani. Sembra più disteso e più a suo agio rispetto a tre giorni fa, appena subito dopo l'elezione al Soglio di Pietro. Si ferma qualche istante come ad accogliere l'abbraccio dei fedeli. Vuole mostrarsi in tutta la sua semplicità e affetto. Poi prende il microfono: «Cari fratelli e sorelle, buona domenica», esordisce. «Considero un dono di Dio il fatto che la prima domenica del mio servizio come Vescovo di Roma sia quella del Buon Pastore» in cui «Gesù si rivela come il Pastore vero, che conosce e ama le sue pecore e per loro dà la vita». È un grido vibrante a deporre le armi, quello di Leone. «L'immane tragedia della Seconda Guerra Mondiale terminava 80 anni fa, l'8 maggio, dopo aver causato 60 milioni di vittime. Nell'odierno scenario drammatico di una Terza Guerra Mondiale a pezzi, come più volte ha affermato Papa Francesco, mi rivolgo anche io ai Grandi del mondo ripetendo l'appello sempre attuale: mai più la guerra!», dice, ricordando l'appello di Paolo VI. Il pensiero va all'Ucraina: «Porto nel mio cuore le sofferenze dell'amato popolo ucraino. Si faccia il possibile per giungere al più presto a una pace autentica, giusta e duratura. Siano liberati tutti i prigionieri e i bambini possano tornare alle proprie famiglie», prosegue il Papa. Già nel 2022, quando era un semplice vescovo di Chiclayo in Perù, Leone XIV si espresse in termini molto chiari sulla guerra in Ucraina. Definì il conflitto «un'autentica invasione imperialista russa». E aggiunse: «Si stanno commettendo crimini contro l'umanità. Dobbiamo chiedere a Dio la pace, ma anche essere più chiari nel riconoscere gli orrori della guerra e le malvagità che la Russia sta compiendo». Prevost pensa anche a quanto accade nella Striscia di Gaza. «Cessi immediatamente il fuoco. Si presti soccorso umanitario alla stremata popolazione civile e siano liberati tutti gli ostaggi», è il grido del Pontefice statunitense. «Ma quanti altri conflitti ci sono nel mondo. Affido alla Regina della Pace questo accorato appello perché sia Lei a presentarlo al Signore Gesù per ottenere il miracolo della pace». Ricorda anche che si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni e prega «per quelle al sacerdozio e alla vita religiosa. La Chiesa ne ha tanto bisogno!», dice. Fa suo, Papa Leone XIV, l'invito di Giovanni Paolo II ai giovani. «Non abbiate paura! Accettate l'invito della Chiesa e di Cristo Signore!». Infine, un augurio a tutte le mamme, in occasione della loro festa. «Mando un caro saluto a tutte le mamme con una preghiera per loro e per quelle che sono già in cielo. Buona festa a tutte le mamme!».
Prima della recita della preghiera mariana, il Papa aveva celebrato messa nelle Grotte Vaticane, vicino alla tomba di Pietro. «Coraggio! Senza paura! Tante volte Gesù dice nel Vangelo: Non abbiate paura.
Bisogna essere coraggiosi nella testimonianza che diamo, con la parola e soprattutto con la vita: dando la vita, servendo, qualche volta con grandi sacrifici per vivere proprio questa missione», sottolinea nell'omelia. L'esortazione è ad «ascoltare gli altri, sapere costruire i ponti, sapere ascoltare per non giudicare, non chiudere le porte pensando che noi abbiamo tutta la verità e nessun altro può dirci niente».
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