Sul sito del Parlamento europeo, nella parte dedicata ai profili dei singoli deputati, il curriculum vitae di David Borrelli risulta «non disponibile». Alla voce «Dichiarazioni di interessi finanziari» compare, invece, il documento compilato dallo stesso europarlamentare e aggiornato due volte, l'ultima il 10 ottobre 2017. Come attività o partecipazioni l'imprenditore trevigiano scrive di essere azionista, impiegato amministrativo e membro del cda di Trevigroup, dichiarando di incassare tra i 1.000 e i 5 mila euro al mese, e di occupare un posto nei cda della Clud Tlc e di Ubware di cui è anche azionista segnalando però queste ultime attività come «non retribuite». Le tre srl costituiscono il piccolo impero di Borrelli, costruito grazie anche al ruolo di operatore di collegamento tra le imprese e il «sistema Cinque stelle». Nessuna delle tre, dal 2014 ad oggi, risulta però avere attinto al fondo delle microimprese in cui i parlamentari grillini hanno versato (o avrebbero dovuto versare) parte dello stipendio. Di certo negli anni passati fra Treviso, Bruxelles e Strasburgo, Borrelli ha moltiplicato gli affari.
Partito da una piccola quota - dismessa da tempo - nella Piola Argentina, società aperta in franchising da due amici, i fratelli Carniato, proprietari della pizzeria Piola di Treviso, Borrelli diventa imprenditore in un altro settore, quello dell'informatica. Nel 2010, costituisce Trevigroup che spazia dall'assistenza hardware e software alla consulenza e rivendita alla realizzazione siti web e di cui ancora oggi possiede il 25%. Il fatturato della società cresce: 393mila euro nel 2011, 988mila euro del 2014 che diventano un milione nel 2015 e 1.048.314 euro nel bilancio 2016 chiuso con 18.500 euro di utile. Una performance per altro migliore della Casaleggio Associati che ha archiviato il 2016 in rosso per 48mila euro e con 974mila euro di ricavi.
Dopo il rodaggio con Trevigroup, Borrelli crea la Cloud Tlc e punta alla «progettazione, sviluppo, realizzazione, installazione, manutenzione e gestione di reti». Nel 2016 l'azienda registra ricavi per 122mila euro e un utile di 8mila. Nella primavera del 2015 nasce invece Ubware, controllata al 70% che nel 2016 ha fatturato 77mila euro con quasi 8mila euro di profitti.
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