Il governo è alla stretta decisiva sul fronte economico, con la nota di aggiornamento del Def che questa settimana dovrà iniziare a prendere forma per contrastare l'aumento dello spread, salito di 150 punti tra maggio e agosto.
La comunicazione dell'esecutivo, però, continua ad avere contorni confusi con il ministro dell'Economia Giovanni Tria che promette responsabilità e rigore mentre i ministri più «politici» lo tirano per la giacca, promettendo provvedimenti di spesa. Una situazione su cui Forza Italia torna a lanciare l'allarme, chiedendo di «non giocare con il fuoco» e di anticipare la nota di aggiornamento, senza attendere il 20 settembre.
«Se i vicepremier del governo Conte e i responsabili economici di Lega e Movimento Cinquestelle andranno avanti a smentire il ministro dell'Economia ogni volta che tenta di rassicurare i mercati finanziari sulla volontà dell'Italia di mantenere i suoi impegni sul debito si dovranno prendere tutta la responsabilità delle reazioni, che inevitabilmente arriveranno, da parte dei mercati» attacca Renato Brunetta.
Anna Maria Bernini entra nel merito dei messaggi contraddittori inviati dal governo. «Leggi l'intervista al ministro Tria che ribadisce che il 3% del rapporto deficit/pil non sarà sforato e che l'Italia rispetterà tutti gli impegni assunti con la Commissione europea. Poi leggi l'intervista al vice ministro della Lega, Garavaglia, che è su posizioni diverse, come d'altronde nei giorni scorsi lo è stato il sottosegretario Giorgetti: il 3% lo possiamo superare. Bisogna che si mettano d'accordo. Le chiacchiere stanno a zero, ma fanno danni generando sfiducia crescente. Ecco perché riteniamo importante e utile, visti l'andamento dello spread e la non alta fiducia nell'Italia da parte dei mercati che la Nota di aggiornamento al Def venga presentata e discussa subito senza attendere il 20 settembre».
Mara Carfagna sceglie una metafora sentimental-floreale per descrivere il procedere ondivago della squadra di governo. «La priorità è la flat tax o il reddito di cittadinanza? Si sta procedendo alla nazionalizzazione di Autostrade con soldi pubblici o no? Tav e Gronda di Genova si faranno? Qual è la linea del governo sull'Ilva e i suoi lavoratori, a poche settimane dall'esaurimento delle risorse ancora a disposizione in cassa? Il governo margherita di Lega e M5S fa m'ama o non m'ama su tutto». E se Giorgio Mulè parla di «nullismo camuffato dal bullismo mediatico» e aggiunge: «Lasciamoli twittare e illudersi che un like faccia la differenza», Maurizio Gasparri invoca la riunificazione del centrodestra per restituire serietà al Paese. «Il governo a trazione grillina vuole fare sprofondare l'Italia in un baratro. Di Maio parla chiaro: no Tav, no Tap, chiusura dell'Ilva, blocco delle autostrade a colpi di nazionalizzazioni.
Un programma che ha messo già in fuga investitori stranieri che non saranno certo sostituiti da assurde colonizzazioni cinesi auspicate dal governo. Bisogna riunire rapidamente il centrodestra per riportarlo al governo e attuare programmi di crescita e modernizzazione di cui l'Italia ha assoluto bisogno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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