L'astronauta Grillo incorona Conte: da premier-ospite a padrone di casa

Al vertice di Roma con uno scafandro anti Covid. Accusa ai vertici: tocca sempre a me intervenire. La decisione finale dovrebbe passare al vaglio di Rousseau (che Giuseppi vuole smantellare)

L'astronauta Grillo incorona Conte: da premier-ospite a padrone di casa

Rifondazione grillista. Il giorno del nuovo inizio non è al mare in braghettoni ma a Roma con un casco da palombaro. O forse da astronauta. Si fa vedere così Beppe Grillo, con uno scafandro in testa, all'uscita dall'Hotel Forum, tra i Fori imperiali e il Colosseo, location scelta dal Garante per il vertice che sancisce la rifondazione del M5s. E meno male che la riunione doveva essere segretissima. Alla fine i big pentastellati si sono visti nel solito quartier generale capitolino di Grillo. E non hanno evitato fotografi e microfoni. Lo stato maggiore esce dall'albergo così come è entrato, alla spicciolata. Ma la dozzina grillina ha già il verdetto in tasca. Giuseppe Conte sarà, di fatto, il leader del Movimento fondato dal comico genovese e da Gianroberto Casaleggio. Ad affiancarlo una segreteria politica di cinque persone. Quell'organo collegiale di cui si è parlato per mesi, ma che alla fine avrà solo la funzione di coadiuvare il lavoro del segretario Conte. Così il M5s si è fatto partito. Con una segreteria e un segretario. Un capo che è entrato in punta di piedi, da ospite, cooptato nel fantagoverno immaginato da Luigi Di Maio nel 2018, diventato alla fine il padrone del vapore. Durante le tre ore di incontro è Grillo che insiste su di lui. Il fondatore è duro con tutti gli altri presenti: Di Maio, Roberto Fico, Paola Taverna, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede, Stefano Patuanelli, il reggente Vito Crimi, Carlo Sibilia, i capigruppo Ettore Licheri e Davide Crippa. Mette sotto accusa tutti. Dice di essere stanco di dover intervenire sempre, in ogni passaggio delicato. Dalla formazione del governo giallorosso, al sì al governo di Mario Draghi, fino a ieri con il conclave da cui uscirà Papa solo Conte. Quelli che erano i suoi «ragazzi meravigliosi», nel frattempo diventati ministri, escono sconfitti. Adesso comanda l'avvocato del popolo italiano. A digiuno di politica fino al 2018, ma indispensabile per assicurare un qualche tipo di futuro al M5s, o a quel che diventerà.

Intanto c'è spazio per l'ultima discussione. Durante il vertice emerge la volontà di Di Maio e Crimi di imbrigliare Conte con un direttorio, che secondo loro avrebbe dovuto includere l'ex premier. Magari affidandogli un ruolo di primus inter pares o aggiustando la carica di presidente del comitato direttivo, già presente nel nuovo Statuto. Dall'altro lato Grillo, stufo dei suoi «ragazzi», vuole i pieni poteri per Conte. Alla fine si smonta dal terrazzo panoramico con vista sui Fori imperiali con una mediazione che pende di più verso la soluzione preferita dal Garante. Conte è tornato. Con licenza di rivoltare come un calzino il M5s. Davide Casaleggio (nel tondo) è assente, ma uno dei primi nodi da affrontare sarà il ruolo di Rousseau. Presente l'avvocato Andrea Ciannavei, fedelissimo del guru. L'ex premier vorrebbe liberarsi di Rousseau, però Grillo è costretto a mediare per via della tutela legale che ancora gli offre Casaleggio. Anche la modifica allo Statuto per ritagliare a Conte il suo ruolo «ad hoc» infatti dovrà passare per un voto sulla piattaforma. Forse già in questa settimana o più probabilmente all'inizio della prossima. Conte sta studiando le possibili implicazioni legali della sua scelta e dovrebbe sciogliere definitivamente la riserva solo tra qualche giorno. Vuole pieni poteri perché teme le trappole di Di Maio. Ma nemmeno per lui ci sono alternative.

«Giuseppe Conte ha raccolto l'invito a elaborare nei prossimi giorni un progetto rifondativo con il M5s», fanno sapere fonti grilline in serata. Che parlano di «ristrutturazione integrale», per avere un ruolo determinante «da qui al 2050». I pentastellati di rango tirano un sospiro di sollievo per il sì di Conte.

Grillo scrive su Facebook: «Bellissima giornata. Tutte le cose che non verranno pubblicate sono vere». Poi interviene sul Blog, rilanciando la Transizione ecologica. Il titolo del post è «Andiamo lontano!» Oltre il M5s, verso il partito di Conte.

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