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L'attesa blindata di Parigi. "Pericolo attentati nei seggi"

Alta tensione nel Paese, l'allerta degli 007. Minacce agli agenti con un coltello: arrestato un immigrato

L'attesa blindata di Parigi. "Pericolo attentati nei seggi"

Parigi si blinda in vista del voto, ma è polemica sulla sicurezza dei seggi. Al punto da accrescere un rischio già largamente diffuso a prescindere dalla paura: l'astensione. I repubblicani che siedono in consiglio comunale giudicano insufficienti le misure della sindaca Anne Hidalgo. Ieri, in una delle principali stazioni ferroviarie della capitale, la Gare du Nord, un uomo è stato arrestato dopo avere minacciato con un coltello un agente di polizia. Panico, ma nessuno ferito. Secondo Bfmtv si era avvicinato agli agenti che hanno estratto le armi intimandogli di spiegare perché avesse con sé un coltello. «Temo per la mia vita», la risposta. Artificieri e unità cinofile sul posto per il controllo bagagli abbandonati da passeggeri fuggiti all'istante. E nell'impossibilità di rientrare a causa dell'immediato perimetro di sicurezza.

Alla vigilia del voto in ogni città francese c'è una sola preoccupazione: mantenere sicuri i seggi. A Nizza, memori del camion che lo scorso luglio entrò sulla Promenade des Anglais uccidendo 84 persone, il parcheggio sarà vietato nei pressi degli edifici che ospitano il voto. È stato perfino istallato un bottone d'allerta nei seggi come quello del banche: 176 allarmi geolocalizzati per avvisare le autorità in tempo reale in caso di pericolo. Gli edifici che ospitano il voto nella città provenzale saranno videosorvegliati, ma i dispositivi cambiano da città a città. Tra paura e rischio astensione, che potrebbe essere da record: attorno al 35% dicono i numeri.

A Rennes ci si organizza per scoraggiare il non-voto con decine di volontari che accompagneranno gli anziani al seggio. Come pure molti tassisti in tutta la Francia offriranno un servizio gratuito, dalla Bretagna a Nantes. Nella Bouches-du-Rhône linee dedicate assicurano un collegamento diretto tra i presidenti di seggio e le forze dell'ordine, una specie di walkie-talkie, con 1.100 poliziotti e gendarmi dispiegati in 1.350 seggi. Nella maggior parte dei dipartimenti sicurezza rinforzata. Christian Estrosi, presidente della Regione Paca (Provenza-Alpi.Costa Azzurra), annuncia l'ingaggio di 110 uomini di una vigilanza privata, già impiegati per proteggere le scuole. Saranno affiancati alle forze dell'ordine ufficiali e «incaricati di individuare comportamenti sospetti e verificare l'applicazione del piano Vigipirate», spiega Monique Bailet, delegato alla sicurezza. A Bordeaux e Strasburgo scenari simili. Ma a tre giorni dall'attacco sugli Champs-élysées l'allerta è massima.

Lo conferma la circolare dei Servizi francesi pubblicata ieri dal quotidiano Le Parisien. Una nota confidenziale che mette in cima alle minacce previste quella jihadista: «Costante e sostanziale». Ragion per cui si definisce «indispensabile la presenza all'apertura dei seggi della polizia», con un contatto permanente anche «nelle prefetture e nei luoghi di spoglio». Per avere uomini a sufficienza sono stati predisposte restrizioni nei permessi di polizia, gendarmi e militari. Altro rischio previsto, quello di «violenze urbane per raduni più o meno importanti dopo l'annuncio dei risultati», in particolare se dovesse qualificarsi al ballottaggio la coppia Le Pen-Mélenchon. Non ultima, si teme la minaccia informatica.

Rafforzato infatti lo scudo anti-hacker del ministero dell'Interno.

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