
Non ci sarà alcun piano per Gaza senza il rilascio degli ostaggi catturati da Hamas, ha detto da subito Donald Trump. Per cui le prossime ore saranno decisive, tanto per il piano stesso quanto per le famiglie dei 20 cittadini israeliani che dopo due anni torneranno a casa, al pari dei 26 corpi di chi potrebbe essere stato ucciso. Il rilascio è stato fissato a lunedi prossimo, due giorni dopo la visita programmata di Trump in Israele che inizia oggi.
Era stato lo stesso presidente americano a suggerire ai giornalisti che "tutti torneranno lunedì". Netanyahu ha visitato il centro medico in cui saranno accolti e tutto è pronto per assisterli. Ma chi sono i superstiti? Solo in tre hanno più di 30 anni, gli altri sono giovanissmi, tra soldati, studenti e anche un pianista. Quest'ultimo si chiama Alon Ohel, 24enne di origini tedesche, che Hamas inserì in un video propagandistico con indosso una maglietta nera per chiedere a Benjamin Netanyahu di rilasciare di tutti gli ostaggi. Sarebbe presto diventato un pilota, invece, il 25enne Yosef-Chaim Ohana, in procinto di partire per gli Stati Uniti per iniziare l'addestramento quando fu rapito. Un amico presente quel giorno raccontò alla madre che Ohana era rimasto indietro per aiutare le persone a sfuggire alla sparatoria: gesto eroico che gli costò la cattura. Stessa sorte per il 25enne Eitan Abraham Mor, guardia di sicurezza al Festival Nova e per il 23enne Bar Kuperstein, consulente del festival al momento dell'attacco.
Di appena 18 anni, il soldato Tamir Nimrodi fu portato via scalzo e senza occhiali, mentre 22 ne aveva Matan Angrest, preso mentre era a bordo del suo carro armato nella base militare di Nahal Oz, al confine con Gaza. Sua madre Anat pochi mesi fa raccontò al Times of Israel che alcuni ex ostaggi le avevano rivelato che Matan "moriva di fame ed era tenuto in una piccola gabbia al buio, esposto a torture e violenze". Segev Kalfon, 27enne, era uno studente lavoratore: di giorno sui libri e di notte in panetteria. Venne rapito mentre fuggiva attraversando l'autostrada. Studiava agraria invece il 24enne Bipin Joshi: di nazionalità nepalese, venne preso dal kibbutz di Alumim, dove stava svolgendo un tirocinio.
Chi riuscì a dare l'allarme prima di capitolare nella rete di Hamas fu il 24enne Evyatar David, che inviò un breve messaggio alla sua famiglia, la quale in seguito ne ricevette un altro da una utenza sconosciuta con un video di Evyatar: e il ragazzo era ammanettato sul pavimento in una stanza buia.
"Siamo in un film dell'orrore" scrisse ai suoi genitori il 28enne Ariel Cunio, rapito con suo fratello David di 35 anni. Eitan, un altro fratello, sfuggì alla cattura mentre si trovava al kibbutz Nir Oz, la comunità più vicina a Gaza. La moglie di David, Sharon Aloni Cunio, e le loro figlie gemelle di tre anni, Ema e Yuly, furono rilasciate nel novembre 2023.
Non si hanno notizie certe del 21enne Rom Braslavski, guardia di sicurezza al festival, che provò a salvare alcune persone ferite quando venne falciato da una raffica di colpi d'arma da fuoco. Un altro dei volti usati da Hamas come prova della barbarie del 7 ottobre è il 36enne Elkana Bohbot, ripreso mentre era legato a terra e con il volto coperto di sangue. Nell'elenco degli ostaggi che faranno ritorno a casa figurano anche due gemelli, Gali Berman e Ziv Berman, di 28 anni, rapiti dal kibbutz di Kfar Aza.
Solo nel febbraio scorso la loro famiglia ha avuto alcune notizie in occasione della liberazione di altri 30 ostaggi nell'ambito di un precedente cessate il fuoco. I gemelli erano vivi, dissero ai genitori, ma tenuti separati e in cattive condizioni di salute.