Guerra in Ucraina

L'atto d'accusa contro Mosca. "Ha violato i diritti umani. Crimini di guerra a Mariupol"

Nella sporca guerra in Ucraina si registrano "chiari schemi di violazioni del diritto internazionale umanitario da parte delle forze russe nella loro condotta delle ostilità"

L'atto d'accusa contro Mosca. "Ha violato i diritti umani. Crimini di guerra a Mariupol"

Nella sporca guerra in Ucraina si registrano «chiari schemi di violazioni del diritto internazionale umanitario da parte delle forze russe nella loro condotta delle ostilità». Anche gli ucraini non sono esenti da colpe, soprattutto sul trattamento dei prigionieri, ma «le violazioni commesse dalla Federazione Russa sono di natura e portata di gran lunga più ampie». Parole pesanti come pietre pubblicate nel rapporto di un centinaio di pagine dell'Osce, l'Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa. Il primo documento sul conflitto in Ucraina di un organismo multinazionale che annovera fra i suoi membri pure la Russia. Un atto d'accusa impietoso realizzato da una missione ad hoc fra il 24 febbraio, giorno dell'invasione, e il primo aprile.

MASSACRI DI BUCHA

«La Missione prende atto delle accuse ricevute dopo la conclusione formale delle sue indagini di esecuzioni di un gran numero di civili durante l'occupazione russa di villaggi nelle vicinanze di Kiev, in particolare Bucha in occasione del ritiro delle forze russe - si legge nel rapporto -. Ci sono foto e video di civili uccisi nelle strade in parte con le mani legate e rapporti su una o più fosse comuni». L'Osce stabilisce che «indicano un grave crimine di guerra e un crimine contro l'umanità commesso dalle forze russe», ma nello stesso tempo sottolinea che «un tale evento merita e richiede una seria inchiesta internazionale, sul posto, con esperti forensi».

OBIETTIVI CIVILI

L'Osce riprende i dati del Procuratore generale dell'Ucraina che il 30 marzo denunciava 3.881 edifici civili colpiti con 1.869 attacchi. Un numero per difetto perché mancavano stime precise per Mariupol, Kharkiv, Izium e Irpin. «Decine di migliaia di edifici civili siano stati danneggiati o distrutti in Ucraina - si legge - comprese case, palazzi residenziali, uffici amministrativi, strutture mediche e scolastiche, stazioni idriche e sistemi elettrici con disastrosi effetti diretti e indiretti» sulla popolazione. Anche gli ucraini hanno colpito obiettivi civili nelle autoproclamate repubbliche filo russe di Donetsk e Luhansk, come conferma l'Unhcr, costola dell'Onu per i rifugiati. Per l'Osce risulta «altamente poco plausibile che così tanti edifici, in particolare quelli situati lontano da vere e proprie zone di combattimento tra forze terrestri, siano stati trasformati in obiettivi militari o distrutti per errore» come sostiene Mosca.

LE STALINGRADO UCRAINE

Il rapporto conferma, senza alcun dubbio, i bombardamenti russi dell'ospedale e del teatro di Mariupol definendoli «attacchi che violano le norme umanitarie internazionali () i responsabili hanno commesso un crimine di guerra». Le «prove» russe della presenza di uomini armati sul tetto dell'ospedale vengono smentite sostenendo che le immagini «rispetto alle foto satellitari non combaciano con nessuno degli edifici nel raggio di un chilometro». Anche per la distruzione del teatro con 1.300 rifugiati all'interno non ci sarebbero dubbi: l'attacco aereo «era deliberato (). La Russia non sostiene che fosse un obiettivo legittimo. ma che sia stato fatto saltare in aria dal battaglione ucraino Azov. La Missione non ha ottenuto alcuna indicazione che questo sia il caso». Un altro esempio, meno noto, è la quasi totale distruzione di Izium, cittadina strategica a sud di Kharkiv. «Immagini satellitari del 12 marzo - spiega la missione Osce - mostrano chiaramente crateri e danni vicino a luoghi segnalati () come scuole e ospedali».

SCUDI UMANI

Russi e ucraini si accusano a vicenda di usare i civili come scudi umani. L'Osce da credito a Kiev sostenendo che «in alcuni casi ci sono accuse credibili di singoli civili o gruppi utilizzati dalle truppe russe nei loro attacchi per proteggersi dalla resistenza delle forze ucraine. In altri il termine scudi umani indica gli ucraini ai quali non è permesso di lasciare i villaggi controllati dalla Russia quando sono previsti attacchi» di Kiev. L'Osce denuncia che «le vittime, i feriti e i danni hanno comprensibilmente portato più di 10 milioni di civili a fuggire dalla guerra all'interno dell'Ucraina e verso altri paesi».

PRIGIONIERI DI GUERRA

La preoccupazione dell'Osce è «che i soldati finiti nella mani del nemico siano detenuti segretamente» oppure passati per le armi. Tatiana Moskalkov, commissario per i diritti umani della Federazione russa, ha sostenuto il 21 marzo che «500 documenti identificativi di prigionieri ucraini sono stati consegnati alla Croce rossa internazionale». Due giorni prima, Irina Vereshchuk, vice primo ministro di Kiev, ha dichiarato che i prigionieri russi sono 562. Numeri ufficiali troppo bassi. La Croce rossa internazionale non ha ancora avuto accesso ai Pow di ambo le parti. Non solo: «Il 27 marzo è apparso su Internet un video molto inquietante che mostra le forze ucraine mentre sparano alle gambe di prigionieri di guerra russi. () I primi riscontri non possono escludere l'autenticità del filmato. Se fosse così è un crimine di guerra».

ARMI PROIBITE

L'Osce conferma l'utilizzo da parte russa di armi proibite come ordigni termobarici e bombe a grappolo lanciate 134 volte. I russi non si fanno problemi a usare emblemi della croce rossa per mezzi non di soccorso, come gli ucraini, e anche «simboli dell'Osce per facilitare le operazioni militari». Nelle conclusioni il rapporto evidenzia che «sono necessarie indagini più approfondite, per stabilire la responsabilità penale individuale dei crimini di guerra».

E pur ammettendo che «le violazioni si sono verificate sia da parte ucraina che da parte russa» sostiene che sul versante «della Federazione Russa sono di dimensioni e natura di gran lunga maggiori».

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