L'Autorità delle tlc accende il faro sulla scalata di Vivendi al Biscione

Convocato in Consob per domani l'ad della società francese

Il presidente Mediaset, Fedele Confalonieri
Il presidente Mediaset, Fedele Confalonieri

Giornata nuovamente convulsa ieri per il titolo Mediaset in Borsa che a fine seduta ha guadagnato il 2,8%, a 4,56 euro, con fortissimi volumi e il 6% del capitale passato di mano. Vivendi però, pur avendo certamente rastrellato sul mercato altre quote, ieri sera non ha mandato l'ormai rituale bollettino con cui usa comunicare la quota raggiunta in casa Mediaset che resta dunque al 25,75%.

Certo i toni si sono surriscaldati e anche le autorità italiane sono scese in campo per verificare se la scalata sia stata fatta nel rispetto delle regole. Andando in ordine, Consob incontrerà domani l'ad di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine e forse anche la controparte Mediaset che però non ha ancora ricevuto l'avviso, mentre anche l'Agcom è pronta a fare la sua parte.

L'Autorità per le Comunicazioni ha aperto una istruttoria per verificare se ci sono presupposti di illegittimità alla luce del fatto che Vivendi, essendo anche azionista di riferimento di Telecom con il 24,6%, tentando la scalata a Mediaset potrebbe superare i tetti consentiti dalla legge Gasparri. E dunque la tempestività con cui la famiglia Berlusconi ha presentato l'esposto sta dando buoni frutti.

Forse il patron di Vivendi, Vincent Bollorè, immaginava che Pier Silvio Berlusconi, ad di Mediaset, con il presidente Fedele Confalonieri cominciassero ad intavolare una trattativa amichevole ma non è stato così, dato che la famiglia è compatta nel difendere la società. Ora la parola passa alle Authority. Cologno infatti ha segnalato all'Agcom che Vivendi, superando il 10% e avendo al contempo il 24,2% di Telecom Italia, potrebbe oltrepassare le soglia fissate dalla legge Gasparri.

Intanto domani gli uffici della Consob incontreranno l'ad di Vivendi dato che Fininvest, tra le altre cose, aveva fatto anche un esposto alla Commissione per verificare che gli acquisti e le segnalazioni del gruppo francese fossero stati effettuati nel rispetto della legge. L'esposto di Fininvest evidenziava nei confronti dei francesi le possibili accuse di manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate. E c'è già chi, tra gli operatori di Borsa, ritiene che Consob dovrebbe aprire un procedimento di infrazione per aggiotaggio. Anche perchè è evidente che il titolo Mediaset è salito repentinamente in Borsa tanto che in meno di due settimane ha praticamente raddoppiato il suo valore.

Sullo sfondo di questa vicenda, che ormai ha assunto i contorni di una vera e propria guerra a suon di esposti, ricorsi e cause in tribunale, ci sono le strategie per la conquista del mercato della tv in Europa. L'intento di Vivendi, che in Francia possiede la pay tv Canal Plus, è quello di creare un campione europeo dei contenuti capace di contenere lo strapotere di Netflix, Amazon Apple e degli altri grandi protagonisti dell'Internet economy statunitensi che hanno già lanciato i loro servizi multimediali nel vecchio continente. Un mercato che vale circa 100 miliardi di euro e che rappresenta un asset importante per i gestori di tlc fissi e mobili. In questo scenario sono presenti anche due telco.

Ossia Telecom Italia, il cui titolo ha guadagnato nell'ultimo mese il 20% e Orange. Su questi due gestori di telefonia fissa e mobile in Italia e in Francia, Bollorè sogna di poggiare le fondamenta di un colosso europeo «tele web multimediale».

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