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Le "punizioni" della Lega: sospeso un consigliere che ha incassato bonus

Si tratta del consigliere regionale Ivano Job, che si difende in un'intervista: "Li ho restituiti, ma da imprenditore lo considero un errore"

Le "punizioni" della Lega: sospeso un consigliere che ha incassato bonus

Con l'inizio del diffondersi dei nomi di quei politici che hanno usufruito del bonus previsto per le partite Iva in difficoltà a causa dell'emergenza sanitaria Coronavirus e del conseguente lockdown imposto dal governo Conte, stanno arrivando anche i primi provvedimenti nei loro confronti.

A rimanere coinvolto anche il consigliere regionale Ivano Job, per il quale si è mosso direttamente il segretario della Lega Salvini Trentino, perfettamente in linea con quanto dichiarato dal leader del Carroccio. "Io ho dato indicazione che chiunque abbia preso o fatto richiesta del bonus venga sospeso e in caso di elezioni non ricandidato", aveva affondato Matteo Salvini ad Agorà Estate, programma in onda su Rai Tre. "Mi domando come l'Inps, che ha negato i 600 euro a tanti piccoli imprenditori e partite Iva e che non ha ancora pagato la Cassa integrazione a migliaia di lavoratori italiani, sia riuscita a pagare il bonus a dei parlamentari senza accorgersi di nulla", aveva aggiunto l'ex vicepremier come riportato da "RaiNews"."C'è qualcosa che non funziona non solo in Parlamento ma anche all'Inps".

La prima testa a cadere, con lo scopo di proteggere l'immagine pubblica del partito, è quella del consigliere regionale Ivano Job."In seguito alla vicenda legata all'ottenimento dei sussidi statali relativi all'emergenza Covid-19 per le partite Iva, il Segretario della Lega Salvini Trentino Mirko Bisesti, al fine di tutelare l'integrità del movimento, ha comunicato in data odierna la sospensione dal partito del Consigliere regionale Ivano Job, in attesa che venga fatta piena chiarezza sulla vicenda". Questo il contenuto del comunicato in cui si documenta il primo provvedimento effettivo.

Titolare dell'hotel Job a Presson Dimaro-Folgarida e socio di un'attività di noleggio di attrezzatura sportiva (ovvero la Skirent Val di Sole), il consigliere ha fornito le sue motivazion a "Il Dolomiti". "Secondo qualcuno non avremmo dovuto chiedere i 600 euro bonus che veniva dato a tutti. Io questo bonus l'ho preso e l'ho messo nella mia azienda", ha dichiarato il consigliere regionale. "Ho sei dipendenti in un'attività di noleggio sci e quelle risorse servivano ad arrivare alla fine del mese. Per questa attività, e non per l'altra che ho che è l'albergo di famiglia per il quale non ho preso nulla, ho preso i 600 euro e anche il contributo della Provincia del Riparti Trentino". Dopo il polverone sollevato dalla vicenda, Job aveva agito di conseguenza. "Quando è uscito il marasma della questione li ho restituiti all'Inps quei 600 euro. Anche se a livello imprenditoriale lo considero un errore restituirli", ha aggiunto il rappresentante del Carroccio.

"L'ho fatto come scelta politica ma da imprenditore quelle risorse servivano per l'attività".

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