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Legge elettorale, Berlusconi: "L'accordo non prefigura una grande coalizione"

Il Cav benedice il patto con Renzi sul modello tedesco: "Potrà finalmente restituire la parola agli italiani". Ma avverte: "Non è un patto per la prossima legislatura"

Legge elettorale, Berlusconi: "L'accordo non prefigura una grande coalizione"

"L'accordo sulle regole fra le principali forze politiche non prefigura alcun accordo politico per la prossima legislatura, nessuna grande coalizione, ma soltanto la corretta condivisione delle regole elettorali". Oggi, ad Arcore, Silvio Berlusconi ha incontrato i capigruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Renato Brunetta e Paolo Romani, per mettere a punto i dettagli tecnici della legge elettorale che approderà a Montecitorio già lunedì prossimo. "Questo accordo - ha spiegato il Cavaliere - potrà finalmente restituire la parola agli italiani, consentendo agli elettori, dopo quattro governi non scelti dai cittadini, di decidere da chi vogliono essere governati".

Il voto finale potrebbe arrivare tra il 7 e l'8. La Capigruppo ha deciso di non modificare il calendario dei lavori. Non ci sarà, dunque, la consueta sospensione in vista del voto amministrativo. La presidente della Camera, Laura Boldrini, pur comprendendo le ragioni dei partiti che chiedevano uno slittamento dei lavori, non ha potuto far altro che prendere atto della volontà della maggioranza e ha fissato alla data del 5 giugno l'inizio della discussione generale. L'accelerata arriva l'indomani del patto sul modello tedesco siglato da Forza Italia e Partito democratico. "L'accordo sulle regole fra le principali forze politiche - ha messo in charo Berlusconi al termine del vertice con Brunetta e Romani - non prefigura alcun accordo politico per la prossima legislatura, nessuna grande coalizione, ma soltanto la corretta condivisione delle regole elettorali". Per il leader di Forza Italia, infatti, l'intesa sulla legge elettorale potrà "finalmente restituire la parola agli italiani, consentendo agli elettori, dopo quattro governi non scelti dai cittadini, di decidere da chi vogliono essere governati".

Durante la colazione di lavoro dedicata a un focus sulla riforma elettorale, Berlusconi ha ribadito l'esigenza di applicare il sistema tedesco, compatibilmente con il dettato della nostra Costituzione.

"Questo - ha puntualizzato - significa sbarramento al 5%, liste proporzionali di lunghezza adeguata, metodo proporzionale di attribuzione dei seggi, su base nazionale, analogo a quello utilizzato in Germania, escludendo qualsiasi ipotesi di voto di preferenza".

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