Politica

Una legislatura con tre maggioranze

Dall'esecutivo gialloverde a quello giallorosso fino alla guida dell'ex Bce

Una legislatura con tre maggioranze

Il caos al termine, forse, di una legislatura anomala. Tre governi con tre maggioranze diverse, guidati sempre da un premier tecnico da quel 23 marzo 2018 quando si insediarono le due Camere.

L'1 giugno ecco la nascita del Governo giallo-rosso guidato dall'«avvocato del popolo» Giuseppe Conte. Una maggioranza conflittuale che si accordò nel votare reciprocamente alcune «leggi bandiera»: il decreto dignità, il reddito di cittadinanza, Quota 100 e il decreto «spazza corrotti». Matteo Salvini iniziò subito la propria battaglia per impedire l'approdo nei porti italiani di navi delle Ong e della Guardia costiera, che provocherà dei procedimenti penali. Dopo il successo alle europee del maggio 2019, con la Lega al 34%, a luglio Salvini al Papeete chiese i «pieni poteri» prospettando le urne anticipate. Si aprì una lunga crisi di governo sfociata nelle dimissioni di Conte il 20 agosto.

Sulla spinta di Renzi e Franceschini, il Pd aprì una trattativa con M5s, che sfociò nell'accordo per il Conte II che giurò il 5 settembre 2019. In base agli accordi fu approvata la riforma costituzionale di M5s che taglia il numero dei parlamentari. La pandemia esplosa a febbraio 2020, costituì il maggior impegno della maggioranza giallo-rossa, che nel frattempo (19 settembre 2019) aveva vissuto la scissione di IV dal Pd. Oltre alla gestione della pandemia, il maggior successo del Conte II fu in Europa, con la negoziazione e il varo il 21 luglio 2020 del Recovery Fund: l'Ue si indebitava per 750 miliardi di cui 200 destinati all'Italia.

A gennaio 2021 però Renzi rotora i ministri dal governo. Conte e il Pd puntano a dei nuovi «Responsabili», ma il governo al Senato il 19 ottiene la fiducia (156 sì) ma non la maggioranza assoluta (161), cosa che spinge il premier a dimettersi.

Il resto è storia: Mattarella il 2 febbraio convoca Draghi a Palazzo Chigi e lancia un appello ai partiti per far nascere un governo «di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica». L'ex presidente della Bce raccoglie una maggioranza ampia che esclude solo Fdi e Si e il il suo governo il 13 febbraio giura.

Dalla campagna vaccinale alla guerra in Ucraina fino alla mesta conclusione di ieri sera.

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