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Legnini (Csm): "Solo in Italia le toghe passano con facilità dai talk show alle aule"

Il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, interviene al Congresso degli avvocati penalisti: "In nessun Paese sarebbe consentito passare con tale facilità dai talk show all’esercizio di funzioni requirenti, giudicanti e anche alla presidenza di collegi"

Legnini (Csm): "Solo in Italia le toghe passano con facilità dai talk show alle aule"

Che in Italia ci sia un problema con una parte della magistratura è cosa nota. Ora lo rileva anche il Csm, tramite il suo vicepresidente, Giovanni Legnini. "Non è in discussione la libertà di espressione per ciascun magistrato - dice al congresso degli avvocati penalisti - ma in nessun Paese europeo sarebbe consentito passare con tale facilità dai talk show e dalle prime pagine dei giornali all’esercizio di funzioni requirenti, giudicanti e anche alla presidenza di collegi di merito e di Cassazione".

A chi gli chiedeva se in questa frase ci fosse qualche riferimento a Piercamillo Davigo, Legnini ha replicato:"Mi voglio solo riferire al fatto che nell’Europa dei diritti e del rispetto delle funzioni istituzionali in nessun Paese ciò è consentito con tale facilità: non esistono disposizioni e norme che consentono di arginare questo fenomeno, l’argine spetta a ciascuno dei protagonisti, soprattutto a chi tiene al rispetto sacrosanto dell’indipendenza e dell’imparzialità della magistratura che deve essere percepita come tale da ciascun cittadino".

Legnini tocca il tema della separazione delle carriere e della raccolta di firme avviata dalle Camere penali a sostegno di una proposta di legge di riforma costituzionale.

"La distinzione delle funzioni in magistratura, a 10 anni dalla riforma dell’ordinamento giudiziario, "si è andata consolidando" e i "tramutamenti sono una rarità".

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